Il turismo ed i viaggi rappresentano la domanda turistica totale nonché il comparto più rilevante dell’economia del Belpaese, con un’incidenza sul Pil che, per l’anno 2013, è stata del 13,4%. E’ quanto emerge dal XIX Rapporto sul Turismo Italiano presentato a Genova in occasione del festival ‘Viaggiando il mondo’ ed a cura di Mercury ed Irat. Il ‘non settore’ del turismo ha goduto di un elevato ritmo di crescita valutabile intorno all’1,4% medio annuo nel periodo 1980-1982, diventando il comparto più rilevante dell’economia. Basti pensare che nel corso degli anni il valore aggiunto turistico è passato dal valere poco più del 30% di quello prodotto dal comparto tessile, abbigliamento, come stimato nel 1995 (VI edizione del Rapporto), a valere più del doppio nella XV edizione (2007) e a quasi cinque nella XVIII edizione (2013) ed in quella di oggi. Tendenzialmente questo strano ‘non settore’ è cresciuto più degli altri comparti quando l’economia ha mostrato un trend positivo, mentre è diminuito meno quando il trend è stato negativo. Anche dal punto di vista sociale si è realizzato un grande cambiamento, perché trent’anni fa si andava ancora in vacanza per riposare dal lavoro, mentre oggi si lavora per andare in vacanza sulla spinta delle politiche low cost, generalizzate dal trasporto aereo a tutta la filiera del comparto, dell’abbattimento delle distanze virtuali e sulla spinta di internet e dei social media che hanno avvicinato lontananze ed allontanato le vicinanze. Internet, le ICT ed i social media, prima di essere un settore, sono ormai un modo di essere di tutte le attività produttive e della società. I cambiamenti, le analisi e le teorie presentate nei diciannove Rapporti nel corso di questo trentennio sono documentati in una snella pubblicazione che celebra la ricorrenza che, per l’occasione, viene presentata insieme al XIX Rapporto. Dopo due anni di calo, il 2014 dovrebbe vedere una ripresa del comparto, che continuerà anche nel 2015. È certo che in termini economici l’incremento delle presenze ha determinato un aumento un po’ minore della spesa dei turisti, così come un calo maggiore ne due anni successivi, perché i clienti hanno ‘stretto la cinghia’ e hanno speso meno dell’anno precedente. È anche certo che le difficoltà del turismo degli ultimi due anni (2012 e 2013) non sono intrinseche al settore, che continua a vedere aumentare la domanda dall’estero, ma alla crisi economica dei residenti in Italia che comporta una minore liquidità e una minore capacità di spesa della popolazione. Inoltre la crisi ha riguardato di più il comparto balneare e meno gli altri comparti. Il turismo delle città d’arte, quello dell’Italia minore e dei laghi hanno continuato e continuano ad aumentare.