Provincia Rimini spinge per collegare la Riviera con il sistema Alta velocità

Al turismo della riviera romagnola servono treni adeguati ed un collegamento con Milano garantito dall’Alta velocità. Lo chiede l’assessore alla Mobilità della Provincia di Rimini Vincenzo Mirra partendo dai problemi incontrati per il rientro dal ponte del 2 giugno. Molti treni che percorrevano la fascia costiera riminese hanno avuto ritardi, spiega, segnalando in particolare i regionali Ancona-Piacenza ed il fatto che “su diversi Intercity si viaggiava in piedi, stipati come sardine”. “Una domenica complicata per i collegamenti ferroviari e che non ha probabilmente contribuito a lasciare un buon ricordo nei viaggiatori, turisti e non – rileva l’assessore – L’amara considerazione dopo giornate come quella trascorsa è semplice: da un lato si promuove il trasporto ferroviario, con campagne a cui partecipa Trenitalia (ad esempio ‘Vieni al Mare in Treno’), dall’altra ai viaggiatori si offre un servizio assolutamente deficitario”. Secondo Mirri “occorrono più treni, più posti per i turisti, più collegamenti con i bacini turistici di riferimento, specie nel periodo che va dalla tarda primavera alla fine dell’estate. Molti di coloro che hanno viaggiato fino a Bologna con Intercity e Regionali veloci – aggiunge – hanno poi proseguito da Bologna a Milano, magari con un Frecciarossa”. La situazione che si è creata nel fine ponte “conferma la ragionevolezza e la logica delle richieste pressanti che vengono dal territorio riminese: tenere conto della realtà turistica della Riviera romagnola, da Cattolica a Ravenna, con servizi adeguati assicurati da treni locali ed avere una relazione con Milano assicurata dal sistema dell’Alta velocità – sostiene l’assessore – Insomma, far in modo che i Frecciarossa ed Argento arrivino a Rimini, altrimenti avremmo sempre situazioni come quelle viste: stazioni prese d’assalto con viaggiatori in piedi e strade intasate, ed allora non basteranno neppure le tre corsie. È una questione neanche tanto complessa, basta lasciar spazio alla razionalità, alla logica ed a quel compito primario che si chiama ‘servizio pubblico’ – conclude Mirri – Per questo siamo pronti e disponibili ad incontrare le forze economiche e sociali del territorio per impostare azioni di sensibilizzazione e protesta per ribadire, anche a livello nazionale, le ragioni delle nostre richieste”.