Poste Italiane entra in Alitalia per salvare la compagnia aerea dal fallimento con 75 milioni di euro sul piatto. Palazzo Chigi ha emesso ieri sera una nota in cui si dà l’ok alla ricapitalizzazione che preveda una “profonda revisione del piano industriale”, nei tempi “più rapidi”. Il Governo, esprime “soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia. Al vettore servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato ed un’importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale. L’entrata di Poste è fondata su queste premesse: assieme ai soci ed agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi”. Complessivamente la manovra di salvataggio di Alitalia, oggi all’esame del cda e lunedì dell’assemblea degli azionisti, ammonta a 500 milioni di euro: 300 dovrebbero arrivare dai soci vecchie nuovi e 200 con una linea di credito delle banche. Ai 75 milioni di euro di Poste se ne aggiungono altrettanti iniettati da Intesa Sanpaolo, Atalntia ed Immsi (Colaninno) con Air France che a questo punto deve sborsare altri 75 milioni di euro per rimanere in partita. I rimanenti 75 milioni dovuti dai soci medio-piccoli della compagine voluta da Berlusconi nel 2008 saranno coperti, in caso di diniego, dal consorzio di garanzia degli istituti di credito.
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Il Governo si
aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità.
Le sinergie industriali tra Alitalia e Poste, anche attraverso la
compagnia aerea controllata Mistral Air, includono i settori del
trasporto passeggeri e cargo – in coerenza con la strategia di
sviluppo dell’e-commerce -, della fidelizzazione clienti nonché
la condivisione delle infrastrutture logistiche, informatiche e
di controllo. La cooperazione, anche azionaria, tra settori dei
servizi postali, di logistica ed aerei trova numerosi precedenti
europei ed internazionali, ad esempio in Francia e Germania.
Assicurare ai cittadini italiani e al sistema economico la
garanzia di collegamenti aerei domestici, europei ed
intercontinentali efficienti ed adeguati per la crescita del
Paese rimane obiettivo fondamentale di servizio pubblico.
Il Governo valuta Alitalia un asset strategico per il Paese, ma
non senza condizioni: sono necessarie una profonda revisione del
Piano industriale e l’adozione nei tempi più rapidi del nuovo
Piano da parte dei nuovi organi societari. Solo in questo modo si
potranno garantire alla società prospettive concrete di sviluppo
ed integrazione in un network globale.
Una volta assicurati discontinuità e rinnovamento, il Governo è
pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche
di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia
dispone».