“L’Italia non ha una politica per il turismo a causa dei ritardi del governo. Serve un piano nazionale per rilanciare un settore che può dare un contributo importante per la crescita e il lavoro. E’ una risorsa male utilizzata”. Nuovo giorno e nuovo attacco del Partito Democratico al ministro del Turismo, Michela Brambilla.
“Le nostre proposte – spiega il responsabile del settore per il partito, Armando Cirillo – sono state presentate da tempo e il documento delle Regioni è chiaro. Non si conoscono solo le idee del ministro Brambilla che sul piano nazionale per il turismo ha accumulato un ritardo intollerabile . Il ministro apra un confronto partendo dal documento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome coinvolgendo le organizzazioni di categoria, i sindacati e le associazioni dei consumatori. Le Regioni chiedono un “Piano strategico nazionale del turismo”, ma il ministro Brambilla riesce solo ad annunciare la nascita di Comitati e Commissioni senza dare una linea chiara”.
Cirillo contesta il “Comitato per le politiche dell’accoglienza”, così come il “Comitato ristretto del ministro”, il “Comitato per lo sviluppo delle sinergie tra gli eventi sportivi e la promozione dell’immagine dell’Italia e del turismo”, il “Comitato per le strategie e lo sviluppo dei prodotti turistici italiani volto alla destagionalizzazione”, il “Comitato per le politiche economiche e fiscali relative alle imprese e al mercato del lavoro”, il “Comitato per la razionalizzazione della formazione turistica”, e il “Comitato per l’innovazione nel turismo” . “Ai Comitati si aggiunge la “Commissione per la valorizzazione del turismo termale e del benessere”, la “Commissione per la promozione e il sostegno del turismo enogatronomico” e la “Commissione per la promozione del turismo accessibile”. Manca il comitato di coordinamento dei comitati e delle commissioni e siamo a posto. A questo si aggiunge il cosiddetto Codice del turismo approvato con il parere negativo delle Regioni. Un Codice che si pone l’obiettivo di semplificare, ma che in realtà produce solo complicazioni. Tante sigle per provare a nascondere l’assenza di idee e misure concrete”.
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