Parte ufficialmente oggi, lanciato dal premier Enrico Letta e dal presidente Vladimir Putin, l’anno incrociato del turismo tra Italia e Russia. Si tratta di un settore individuato tra quelli più promettenti per un ulteriore sviluppo della cooperazione tra i due Paesi. Dal punto di vista italiano, la Russia rappresenta un mercato ancora con enormi potenzialità. Negli ultimi cinque anni, tra i Paesi che non rientrano nell’Unione Europea, quello più promettente dal punto di vista turistico è proprio la Russia, da dove l’afflusso, ogni anno, aumenta del 15%. Nel 2012, 632mila russi hanno ottenuto visti italiani. Si tratta di un terzo del numero totale dei visti rilasciati dai consolati italiani, in tutto il mondo. Per il 2013, secondo le stime dell’ambasciata d’Italia, si prevede di rilasciare in totale oltre 900.000 visti. Secondo un recente studio dell’Enit Mosca, solo il 10-15% dei 143 milioni di abitanti della Russia ha viaggiato all’estero. Si tratta di un grande bacino di utenza per una vacanza all’estero, se si calcola anche la crescita del potere d’acquisto e l’aumento della cosiddetta ‘middle class’. Stando alle previsioni di Goldman Sachs, i Paesi Bric domineranno per i prossimi 10 o 20 anni nel turismo mondiale, raddoppiando la crescita dei volumi medi. Benché sia il meno popolato e l’economia meno dinamica fra i quattro giganti dell’acronimo, la Russia è, invece, il mercato che tra questi genera il maggior numero di viaggi all’estero: i russi fanno 1,3 volte più viaggi all’estero dei cinesi, 3,4 volte in più rispetto agli indiani e 4,6 rispetto ai brasiliani. Il primato russo sui numeri assoluti di viaggi outgoing si accompagna a quello sul numero dei viaggiatori, che negli ultimi cinque anni è aumentato del 50%, contro il 41% di quelli cinesi. L’Europa è la macrodestinazione più gradita dal viaggiatore russo, che non la percepisce più come una meta cara ed inaccessibile ai più. Gli operatori italiani dovranno essere in grado di rispondere alle nuove esigenze e aspettative del turista russo, maturate negli ultimi 20 anni. Se inizialmente i viaggi erano soprattutto tour ed escursioni nelle città d’arte, evidenzia lo studio Enit, adesso molti russi vengono in Italia per due o tre, interessandosi a forme di turismo più ‘di nicchia’: visite a ‘centri minori’ per partecipare a eventi culturali o feste tradizionali; enogastronomia, benessere e sport invernali. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, nel 2012 gli americani hanno speso in media 128 euro al giorno a persona, i francesi 90 ed i tedeschi 85, mentre i russi hanno registrato una quota media di 150 euro, secondi solo ai cittadini giapponesi.