Morte di Bin Laden rilancia turisticamente la 'West point' pachistana

Quello che ha generato più incredulità nella morte di Osama bin Laden ad Abbottabad è che lo sceicco del terrore si nascondesse in quella che può essere definita la ‘West point’ pachistana. Come la più celebre Accademia militare dello Stato di New York, anche questa cittadina, ad una sessantina di chilometri a nord di Islamabad, ospita la Pakistan Military Academy, l’istituto che forma i futuri ufficiali del Paese. E anche se, nonostante le giornate concitate seguite al blitz americano che ha ucciso il leader di Al Qaida, la presenza dei militari non appare così invadente, tutto, a partire da una delle arterie principali della città, la Pma road, ruota attorno all’Accademia. Non c’è solo l’addestramento militare, ma anche la Army school of music o il Combined military hospital, fino al Veterinary military hospital. Al di là delle viuzze caotiche dei mercatini, dove minibus Suzuki, dipinti con colori fantasiosi e spericolati, fungono da trasporto urbano, la città appare pulita ed ordinata. ‘Tieni pulito il Paese’, si legge su un cartello stradale. ‘Amiamo i nostri bambini, guidate con prudenza’, si legge su un altro. Per le strade si incontrano facilmente gruppi di bambini in seriose uniforme scolastiche. Abbottabad, infatti, viene chiamata anche ‘città delle scuole’, oltre che ‘città dei pini’. A circa mille metri di altitudine e piena di verde, la località salita alla ribalta in una notte è infatti anche meta di turisti, principalmente pachistani, che vengono per godere del ‘fresco’ o del verde. O semplicemente come punto di passaggio verso la ‘via della Seta’ o la Karakorum highway, verso la Cina. E c’è chi già spera di farne una macabra meta di curiosi o fanatici. “Nessuno conosceva Abbottabad prima della morte di Osama bin Laden, oggi tutto il mondo si chiede dov’è – ha detto Mohammad Hanif, docente di gestione alberghiera della cittadina pachistana – Per la città può essere una buona occasione per il rilancio del turismo”. Il blitz americano “potrebbe anche portare questo effetto positivo. Ma – ha concluso – soprattutto, serve la pace e la stabilità. Senza pace non c’è turismo”.