Sono poco meno di 1.500 i Comuni che possono beneficiare del provvedimento che prevede la liberalizzazione dei giorni e degli orari di apertura per negozi, bar e ristoranti nelle città d’arte a vocazione turistica. Lo ricorda in una nota il ministero del Turismo ribadendo che in questa lista figurano anche 12 Regioni ed una Provincia autonoma. Il provvedimento, in vigore dal 6 luglio scorso, rappresenta “una vera e propria rivoluzione per il nostro Paese che – rileva il ministero del Turismo – affermando il diritto di iniziativa economica privata, finalmente introduce una massiccia liberalizzazione in un settore strategico per la nostra economia. È infatti evidente la portata positiva della norma Brambilla, sia per i cittadini, che possono contare su servizi più accessibili e conciliare più facilmente i tempi di vita e di lavoro, sia per i turisti italiani e stranieri, che possono effettuare acquisti in più ore del giorno ed in tutti i giorni della settimana”. Su questa liberalizzazione, secondo un sondaggio Ipsos condotto all’inizio di luglio, hanno espresso un giudizio positivo 78 italiani su 100. La norma Brambilla si applica al momento in 101 comuni della Provincia autonoma di Trento, in 119 del Veneto, in 228 della Toscana, in 2 del Friuli Venezia Giulia, in 15 della Basilicata, in 14 del Molise, in 158 del Lazio, in 44 della Puglia, in 342 della Lombardia, in 86 del Piemonte, in 224 dell’Emilia Romagna, in 74 della Valle d’Aosta ed in 85 della Sicilia. Nel 2009 gli studiosi del Cermes-Università Bocconi hanno valutato in un quarto di punto il contributo al Pil dato dal raddoppio (da 16 a 32 l’anno) delle aperture domenicali consentite agli esercizi commerciali.