Dopo l’ufficiale smentita del numero uno di Air France, Alexandre de Juniac, sull’esistenza di trattative con tutti o alcuni dei venti soci italiani di Alitalia-Cai, motivata con l’argomentazione «il gruppo in questo momento ha mezzi finanziari molto limitati che non consentono di realizzare operazioni importanti», come riporta Il Sole 24 Ore odierno, si delineano altre opzioni, tra le quali l’interesse di Etihad Airways, compagnia degli Emirati Arabi Uniti. I soci di Alitalia starebbero infatti sondando la disponibilità ad investire della ricca compagnia araba di Abu Dhabi: dal 2010 Ethiad è partner commerciale di Alitalia e da pochi mesi anche di Air France. Come noto, il lock up, cioè la clausola che impedisce di vendere le azioni della compagnia aerea, scade sabato 12 gennaio. I conti di Alitalia sono in rosso, con perdite accumulate dalla nascita ad oggi pari a 678 milioni nei primi tre anni di attività, altri 173 milioni nei primi nove mesi del 2012, più quelle non ufficializzate anche nei mesi successivi. Si prevede, dunque, che entro pochi mesi il vettore avrà bisogno di una ricapitalizzazione. A fine settembre il patrimonio netto consolidato era sceso a circa 300 milioni, rispetto ai 1.169 milioni della dote del 2009 (847 milioni versati dai soci italiani e 323 milioni da Air France-Klm). Nell’attesa, dunque, di future mosse di Air France, da non escludere, anche se pare non nell’immediato, potrebbe piacere Etihad, già entrata come cavaliere bianco con il 29% in Air Berlin e che detiene il 2,987% dell’irlandese Aer Lingus, ma che non potrebbe rilevare più del 49,9% perché la maggioranza di Alitalia deve restare a soci dell’Unione europea, altrimenti la compagnia aerea perderebbe i diritti di volo al di fuori della Ue. Il rigetto nel 2008 del piano di Air France è costato secondo stime circa 3-4 miliardi di euro alla collettività, calcolando oltre al prezzo offerto i debiti rimasti a carico dello Stato e dei piccoli azionisti nella bad company ed il costo degli ammortizzatori sociali garantiti per sette anni ai 7.000 esuberi non assunti dalla Cai.
Articolo Precedente
Mistral Tour mette in rete le quote dei viaggi in Cina, Giappone e Perù