Nel 2010 il valore aggiunto prodotto in Italia dalle attività connesse al turismo è stato pari a 82.833 milioni di euro, ovvero il 6% del valore aggiunto totale economia. A rilevarlo è l’Istat sulla base delle elaborazioni provenienti dal Conto Satellite del Turismo (CST). Nel 2010 il consumo turistico interno è ammontato a 114.016 milioni di euro. La parte prevalente va attribuita ai turisti italiani con il 44,2% del totale, mentre il turismo straniero rappresenta una quota pari al 25,7%. Le altre componenti del consumo turistico, tra le quali rientra l’utilizzo delle seconde case per vacanza, rappresentano il 30,1% della domanda turistica. Il ruolo di primo piano in Italia lo ricopre il turismo domestico, con i circa 50 miliardi di spesa del 2010 rappresentando il 63,2% della spesa interna turistica. Per gli italiani la spesa maggiore è quella per l’alloggio e la ristorazione (52,3%). Le spese sostenute per la ristorazione sono del 20,7% e quelle miste in cui ricadono, oltre al carburante, le spese alimentari effettuate da coloro che alloggiano in case private incidono per il 21,6%. Anche le spese di trasporto assorbono una quota importante (16,7%) e tra le varie modalità di trasporto quello aereo è il più rilevante (5%). Nel complesso l’11,7% della spesa domestica per turismo è sostenuta dagli escursionisti; all’interno di questa componente le quote più consistenti riguardano la ristorazione, da un lato, e le spese varie, dall’altro (entrambe pari al 42,4%). Il turismo internazionale, detto anche turismo inbound, rappresenta una parte rilevante della domanda turistica in Italia ed incide per il 36,8% sul totale della spesa interna per turismo. Nel 2010 i turisti stranieri hanno speso più di 29 miliardi di euro in Italia. Il 63,6% di questo importo è stato destinato all’alloggio ed alla ristorazione, mentre circa un quarto ha riguardato l’acquisto di beni non tipicamente turistici come i souvenirs, il carburante ed i prodotti alimentari consumati in casa. Le spese di trasporto incidono per il 7,8%: il 3,9% è stato speso per il trasporto aereo con vettori italiani, il 2,4% per quello stradale ed il restante 1,6% per quello marittimo, ferroviario e per veicoli noleggiati. L’incidenza della componente relativa al trasporto aereo risulta più importante nel caso di coloro che non pernottano in Italia (prevalentemente viaggiatori che si muovono per motivi di lavoro). Per gli escursionisti, le cui spese pesano per il 7,5% sul totale inbound, la spesa per beni e servizi vari è la voce più importante e rappresenta il 62% del totale.
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