Le elezioni politiche e le regionali nel Lazio, Molise e Lombardia, che si svolgeranno il 24 ed il 25 febbraio, causeranno un calo del 20% delle prenotazioni di viaggi. L’incertezza politica (unita, in questo periodo, alla crisi economica) causa sempre, infatti, una minore propensione a viaggiare da parte degli italiani. A lanciare l’allarme, oggi, è Maurizio Maddaloni, presidente dell’Isnart, l’Istituto nazionale ricerche turistiche. “Con le elezioni politiche di fine febbraio – spiega Maddaloni – ci sarà un calo di prenotazioni del 20%. L’incertezza che regna sovrana in questa lunga campagna elettorale rischia di avere conseguenze pesanti anche nel settore turistico e, a farne le spese, saranno le destinazioni delle città d’arte italiane, ma anche i viaggi programmati all’estero fino a metà marzo. Le uniche aspettative, prima delle prenotazioni per le vacanze di Pasqua – aggiunge Maddaloni – sono concentrate sulle località di montagna, ma il totale degli italiani che hanno già prenotato la prima vacanza del 2013 è molto basso (circa l’11%) e conferma pienamente sia l’impatto ancora pesante della crisi sui consumi e sul turismo, sia l’incertezza politico-istituzionale”. A vincere il confronto tra le mete preferite degli italiani è sempre il Nord-Est che si conferma, per il primo trimestre di quest’anno, l’area con maggiori prenotazioni (39,8%), mentre il centro e le isole ne intercettano solo il 28,4%. Secondo l’indagine, realizzata da Unioncamere-Isnart e condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 2.000 individui, gli italiani che già a dicembre 2012 avevano pianificato una vacanza nei primi mesi del 2013 sono 5,7 milioni, pari all’11,2% della popolazione. Diminuisce, rispetto allo scorso anno, il numero di vacanze che gli italiani intendono svolgere in questo primo trimestre dell’anno: da 9,1 milioni a 6,5 milioni. E’ in particolare il mese di marzo ad apparire troppo lontano per pianificare una futura vacanza. Inoltre, appare difficile pianificare in anticipo una vacanza per la Pasqua che nel 2013 cadrà al 31 marzo. Fattori, questi, che fanno dimezzare le intenzioni di viaggio per il mese di marzo, cosa che, con un calo del 14,4% delle vacanze di gennaio (fuori festività) e nonostante un consolidamento a febbraio (+2,6%), portano le vacanze dell’intero trimestre al -28,6% rispetto all’anno precedente. Un calo a discapito dei soggiorni nelle destinazioni italiane (-37,8%) rispetto a quelle pianificate per l’estero (-11,6%), portando un ridimensionamento del peso delle destinazioni italiane che scende dal 64,9% al 56,6% e facendo crescere al 43,4% la quota di quelle all’estero. Il rallentamento delle prenotazioni colpisce in particolare gli hotel (-6% costante nel trimestre), ma anche tutto il comparto extralberghiero. Per le vacanze invernali del 2013 gli italiani spenderanno in media 441 euro in Italia e 591 euro all’estero, per un totale di spesa turistica di 3,3 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi di euro resteranno in Italia e 1,7 miliardi di euro saranno spesi all’estero. Lo studio ha infine evidenziato che oltre il 76% delle imprese turistiche nel 2012 è stato colpito dagli effetti della crisi economica ed il 3,4% è stato costretto a chiudere.
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