In vigore a Milano la tassa di soggiorno, il Comune: I ricavi a favore del turismo

E’ entrata in vigore anche a Milano, con l’inizio del mese di settembre, la tassa di soggiorno che permetterà di raccogliere fondi da destinare al turismo. L’imposta ha scatenato la fiera opposizione da parte degli albergatori che ritenevano di dover subire l’ennesima scure. Negli ultimi tempi, però, il turismo a Milano sembra essere profondamente cambiato, visto che a causa del minore potere d’acquisto di diverse famiglie italiane molti scelgono comunque il capoluogo lombardo come meta turistica, preferendo poi visitare la città per una sola giornata o soggiornare in centri vicini dove spesso i prezzi risultano essere più convenienti. L’entità della tassa di soggiorno varia in base al tipo di albergo, cioè un euro per le strutture ad una stella fino a cinque euro per gli alberghi a cinque stelle. Il Comune di Milano, per cercare di placare i malumori, tiene comunque a precisare che gli introiti generati attraverso la tassa di soggiorno “saranno destinati a interventi a favore del turismo e della promozione della città attraverso il sostegno alle strutture ricettive”. Sono previste comunque esenzioni alla tassa per  minori di 18 anni, per i giovani fino a 30 anni che pernottano negli ostelli della gioventù, per gli studenti universitari o per i familiari di pazienti in cura negli ospedali di Milano e della provincia.