Il Ciocco, il resort della Garfagnana creato dalla famiglia Marcucci alla fine degli anni ’50, entrerà nella grande catena alberghiera Marriott International, diventando il secondo hotel ‘Renaissance’ in Italia ed il primo in assoluto in Toscana. Due i passaggi che hanno reso possibile l’operazione. Il primo, siglato a gennaio, ha portato alla costituzione di una joint venture (Shaner Ciocco) tra il gruppo Marcucci e Shaner Hotel Group, primario operatore del settore negli Stati Uniti che gestisce 32 alberghi, di cui 10 con il brand Marriott ed altri con Hilton ed Intercontinental. Il secondo, entrato in vigore dal primo aprile, consentirà alla nuova società (Shaner Ciocco) l’affiliazione a Marriott International sotto il marchio Renaissance, l’ingresso nel sistema globale di prenotazione del colosso americano ed il passaggio dalle attuali 4 alle 5 stelle. A questo scopo, nei prossimi diciotto mesi è previsto un primo investimento di 10 milioni di euro in infrastrutture ed arredi teso all’allineamento del complesso alberghiero toscano agli standard contemplati da Marriott Renaissance. “Shaner Ciocco punta sulla Toscana – spiega Georges Midleje, general manager dell’hotel che ha già gestito la conversione del Courtyard by Marriott Rome Central Park nel 2009 e di numerose importanti strutture, tra cui il Bernini Bristol di Roma – La società, inoltre, non esclude altri investimenti nella regione. Il Ciocco sarà quindi una sorta di modello virtuoso per tutto il Gruppo”. Secondo il business plan della Shaner Ciocco, l’occupazione dell’hotel dovrebbe aumentare già nell’arco dei prossimi tre anni con un marcato incremento dei flussi in un’area turistica considerata dagli americani ad alto potenziale di crescita. Con il brand Renaissance (oltre 145 hotel in tutto il mondo), Marriott contraddistingue le sue strutture più qualificate per ospitare il turismo individuale e d’affari in luoghi di particolare pregio storico e culturale. Contemporaneamente, il gruppo Marcucci si concentrerà su un piano pluriennale di valorizzazione turistica e residenziale del parco che ospita la struttura alberghiera. Il Piano prevede il recupero dei vecchi casolari per oltre 100 unità abitative che si contraddistingueranno per la loro totale ecosostenibilità e che saranno proposte sul mercato internazionale. I casolari avranno infatti impianti energetici a biomassa, alimentati dagli scarti del bosco.
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