Buon inizio d’anno per il traffico aereo. La Iata (l’associazione internazionale che raggruppa 234 compagnie aeree) indica che in gennaio c’è stato un aumento dell’8,2% per i passeggeri e del 9,1% per il cargo rispetto a gennaio 2010. Ma la preoccupazione emergente, ora, è il petrolio: “Guardiamo attentamente a come evolve la situazione in Medio Oriente – commenta il direttore generale ed amministratore delegato della Iata Giovanni Bisignani – L’instabilità dell’area ha provocato una fiammata dei prezzi del petrolio”. Alla luce dei buoni dati di gennaio, Bisignani rileva che i “principali indici mostrano un rafforzamento del commercio mondiale ed una crescita economica, e questo è positivo per le prospettive dell’industria”. Dunque, a preoccupare è il prezzo del greggio: “La nostra attuale previsione – spiega Bisignani in una nota – si basa su una media annuale del prezzo del petrolio a 84 dollari al barile (Brent). Oggi il prezzo è superiore ai 100 dollari e per ogni dollaro di incremento l’industria deve coprire costi aggiuntivi per 1,6 miliardi di dollari. Con 598 miliardi di dollari di ricavi, 9,1 miliardi di profitti ed un margine di profitto di solo l’1,5%, anche con buone notizie sul traffico il 2011 si preannuncia come un anno particolarmente impegnativo per le compagnie aeree”.