Il turismo mondiale sarà raddoppiato nel giro di dieci anni. Se l’Italia riuscirà ad intercettare la quota che attualmente possiede, si creerà 1.600.000 posti di lavoro e l’apporto del settore al Pil nazionale aumenterà dal 13 al 18%. Positive le prospettive del ministro al Turismo, allo Sport ed agli Affari Regionali Piero Gnudi, secondo cui, per dare luogo a tali potenzialità, “è necessario proiettare la nostra immagine all’estero. Purtroppo la competenza del turismo è alle Regioni – ha spiegato – Questo andava bene quando il turismo proveniva soprattutto dalla Germania e dalla Francia che già conoscevano l’Italia”. Oggi che il turismo è anche a lungo raggio, non si deve puntare sulla promozione locale ma “va trasmessa l’idea dell’Italia. Purtroppo le stelle non le diamo su base nazionale, ma su base regionale – ha precisato il Ministro rispetto alla qualità dei servizi nelle strutture ricettive – Ci vuole omogeneità: iIl turista deve sapere che, andando dal Trentino alla Sicilia, il tre stelle o il due stelle abbiano standard uguali”. Gnudi ha assicurato un impegno concreto in tal senso, puntando anche sulla formazione del personale e contando sugli operatori turistici che, secondo lui, devono avere coscienza che il passaparola di oggi, vale a dire le recensioni dei clienti su internet, arriva a milioni di persone.