Il presidente di Assotravel Andrea Giannetti ha scritto a Clemente Mimun per far notare le inesattezze emerse da un servizio del TG5, testata di cui lo stesso Mimun è direttore. “Egregio Direttore Mimun, mi riferisco al pezzo del 22/5 us ‘é boom delle vacanze on line’, trasmesso dal vostro TG5, per precisarle quanto segue. Devo stigmatizzare una profonda inesattezza quando si dice che on line ‘si risparmiano i costi di agenzia’ posto come un elemento, tra altri, che dovrebbe rendere ‘intelligente’ tale modalità di acquisto. Recentemente proprio l’Autorità Antitrust ha segnalato come e quanto on line siano presenti costi nascosti ed ingannevoli (dal Corriere della Sera on line: ), il che fa seguito all’altro pur recentissimo provvedimento per quanto riguarda i ‘grandi’ siti di viaggi on line ( ) come, tra gli altri, Expedia. Tutto questo – ha continuato Giannetti – mentre in agenzia si ha la sicurezza che il costo sia solo e soltanto quello presentato senza addebiti ulteriori per l’utilizzo della carta di credito, per ulteriori costi amministrativi, gestione bagaglio, emissione biglietto eccetera eccetera. Per non parlare dei numeri a pagamento abbinati alla vendita on line di viaggi. Tra gli uni e gli altri fattori i costi di questi servizi on line possono tranquillamente costare di più al cliente ‘fai da te’. A questo va aggiunto che un agente di viaggi opera h24 sulla materia ‘viaggi’, si aggiorna costantemente sul suo prodotto, conosce direttamente i luoghi, ha spesso seguito un percorso di studi coerente, segue corsi di formazione ed è un vero e proprio consulente a disposizione della clientela. Banalizzare e sottovalutare tutto questo – ha sottolineato il numero uno di Assotravel – sarebbe come dire che chiunque conosca sufficientemente l’italiano sia sic e simpliciter in grado di scrivere un buon articolo per un quotidiano di livello. Inoltre la sua redattrice non è a conoscenza del fatto che il tempo medio del ‘fai da te’ on line è di circa 4 ore e che quindi il ‘divertimento’ non è affatto assicurato, anzi: USA Today () già a settembre scorso ha titolato che i consumatori tornano in agenzia perché si annoiano a prenotare on line e cercano consulenza e personalizzazione del rapporto. Nessuna inversione di tendenza, per carità, ma sicuramente i diversi atteggiamenti non solo convivono, ma si interscambiano: in ogni caso per le agenzie di viaggi c’è ampio spazio se sanno lavorare adeguatamente (non solo secondo noi, ma anche secondo il New York Times on line http://nyti.ms/isf3aj). Pur nella sua frammentazione – ha aggiunto Giannetti – la nostra categoria è attrezzatissima per dare valore aggiunto alla nostra clientela (circa 9 milioni di italiani), e volendo questo avviene anche sulla base dello stimolo generato dalla ‘pressione’ del canale internet. Un canale che non temiamo affatto e che, anzi, in molti casi pratichiamo. Proprio perché crediamo sempre di più nella comunicazione grazie al salto di qualità a cui da tempo siamo indotti, non possiamo fare a meno di stigmatizzare, come le dicevo, un articolo che sembra presentare da un lato consumatori ‘intelligenti’ e dall’altro consumatori ‘normali’. Per gli articoli e gli argomenti che le ho fornito (e potrei continuare molto molto a lungo, mi creda) non è stata fatta un’informazione completa e non si è reso un servizio agli ascoltatori presentando uno scenario incompleto. Sono certo – ha concluso nella lettera il presidente di Assotravel – che apprezzerà il nostro approccio e che vorrà chiedere ai suoi responsabili una maggiore attenzione nel trattare temi che riguardano imprese che, nel nostro caso, impiegano oltre 30.000 lavoratori e che ogni giorno si aggiornano ed investono per rendere un servizio alla propria clientela”.