Gfk, italiani spendono più per viaggi di lavoro che di piacere

I viaggi di lavoro superano in quantità e spesa quelli di piacere. Nel corso dell’anno, infatti, cinque trasferte su otto sono state per affari, costando due volte tanto rispetto ai viaggi per motivi personali. E’ quanto emerge da uno studio dell’istituto di ricerca Gfk commissionato da Hrs.com, il portale degli hotel per viaggi d’affari. Secondo l’analisi nel 2011, il numero medio delle trasferte di lavoro per ciascun viaggiatore è stato di 4,6, mentre quelli di piacere 2,9. Un trend confermato dalla previsione per il 2012, secondo cui le trasferte per motivi personali saranno mediamente 2,7, a fronte dei 4,5 viaggi programmati per motivi di lavoro. Più numerosi, i viaggi d’affari sono anche più costosi di quelli di piacere. Mediamente, infatti, chi si sposta per affari spende due volte di più rispetto a chi viaggia per vacanza (3.739 euro contro i 1.797 euro), mentre le categorie di hotel per i business travel è mediamente più alta rispetto a quella dei viaggi di piacere: 3,4 stelle contro 3,1. L’auto è il mezzo preferito da chi viaggia per piacere, ed è scelta nel 73% dei casi. L’aereo guadagna il 61% delle preferenze, mentre il treno solo il 38%. Diversamente, chi viaggia per motivi di lavoro preferisce farlo in aereo (62%) ed in treno (46%), mentre l’auto privata è scelta nel 41% dei casi. Gli italiani, sia per piacere che per lavoro, si spostano principalmente in patria. Per i manager, evidenzia da ultimo la ricerca Gfk, le destinazioni in Italia rappresentano il 58% del totale: Lombardia (45%) e Lazio (29%) le mete preferite