Il Governo sta lavorando a un decreto sul turismo che avrà come punti essenziali la promozione unica dell’Italia all’estero, superando la frammentazione regionalistica ed anticipando la riforma del Titolo V della Costituzione. Lo ha annunciato il ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ha partecipato al Senato all’incontro dell’Osservatorio Parlamentare sul Turismo. “Sono sempre più convinto – ha detto Franceschini – di ciò che dissi il giorno del giuramento del Governo, cioè che sono alla guida del principale ministero economico del Paese, perché nell’era della globalizzazione la vera opportunità di crescita del Paese è investire sulla bellezza, sull’ambiente, sulla cultura e sul turismo. Lo scetticismo degli operatori è giustificato, perché la politica non ha ci ha mai creduto. Ma questo Governo, che è guidato dall’ex sindaco di una grande città d’arte, vuole portare il turismo e la cultura al centro delle politiche di crescita del Paese. Per riprendere il dialogo con gli operatori riapriremo il comitato permanente sul turismo che si affiancherà al laboratorio digitale che abbiamo già varato per raccogliere le migliori idee ed esperienze per il rilancio del turismo”. Franceschini ha infine assicurato che il turismo sarà anche al centro del semestre di presidenza europea dell’Italia e che il Governo si batterà per ottenere per le nostre spiagge e per le nostre guide turistiche la dichiarazione di specificità già ottenuta dalla Francia per garantire una maggiore tutela ai nostri operatori. Tra le altre misure da inserire nel decreto di prossima approvazione: la digitalizzazione del turismo, con il rilancio del Portale Italia ed incentivi fiscali per alberghi ed aziende; il rilancio della formazione e degli istituti turistici; premi per le start up di settore; progetti specifici per i diversi ‘turismi’ (culturale, enogastronomico, ecosostenibile…) e focus sul Mezzogiorno, che ancora non riesce ad attrarre flussi sufficienti di turisti se è vero, come attesta un’indagine dell’università di Salisburgo basata sul tracciamento dei telefonini, che l’85% dei turisti stranieri si ferma a Roma ma solo il 15% va a Sud, fino alla Sicilia.
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