”A fronte della grave situazione determinatasi e delle prospettive di ulteriore aggravamento per il settore in varie aree termali del Paese, non solo nel Mezzogiorno”, Federterme Confindustria e Ancot (Associazione nazionale comuni termali), hanno chiesto al Governo e alle Regioni l’apertura di un tavolo di confronto urgente e imprescindibile per trovare risposte e interventi, nazionali e regionali, appropriati ad affrontare e a risolvere con urgenza il problema della profonda crisi del settore termale. A tal fine, si legge in una nota delle due associazioni, Federterme ed Ancot realizzeranno iniziative di informazione e di sensibilizzazione delle comunità locali e delle loro rappresentanze municipali, regionali e nazionali, sulla gravità della crisi e sugli interventi urgenti per garantire la sopravvivenza del tessuto termale locale. Nel mirino anche l’imposta di soggiorno sotto il profilo degli effetti prevedibili sulle risorse che possono essere raccolte per le esigenze specifiche delle città termali. Il presidente Jannotti Pecci ha ribadito che “le preoccupazioni per l’applicazione di tale onere aggiuntivo sui fruitori di cure termali, per gli effetti negativi prevedibili sulle prospettive di ripresa del settore, pur nella consapevolezza che si tratta di uno strumento utile alle amministrazioni in questo momento drammatico, auspicando quindi l’esenzione”. Anche il presidente dell’Ancot, Massimo Tedeschi, in un suo intervento ha ribadito che ”la decisione è stata sofferta ma che l’applicazione sarà ragionata e limitata”.