Fallisce quinto tour operator russo in un mese

SentenzaUn altro grande tour operator russo, il quinto in meno di un mese, ha annunciato l’interruzione delle sue attività. La società Intaer ha comunicato sul suo sito internet di non essere più in grado di adempiere ai propri obblighi nei confronti dei turisti e delle agenzie di viaggi a causa del “drastico calo della domanda e del potere d’acquisto legato all’aumento del cambio ed alla situazione politica negativa”. Intaer, tra i primi venti più grandi in Russia, ha promesso di risarcire i propri clienti e ha invitato i turisti che si trovano all’estero a rivolgersi alla sua sede centrale di Mosca. Secondo le prime informazione fornite dall’Agenzia federale per il turismo, si tratta di 500 persone. Fondata nel 1992, Intaer lavorava soprattutto con viaggi in Italia, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Grecia, Thailandia, Sri Lanka, India e Bulgaria. Si tratta del quinto tour operator russo a fallire in meno di un mese. Pochi giorni fa, infatti, è stata la volta della società Labirint, quarto tour operatore del Paese, che ha annunciato la fine delle sue attività con la stessa motivazione: la situazione politica ed economica negativa ha influenzato il numero delle prenotazioni e l’andamento negativo del rublo ha danneggiato il potere
d’acquisto dei russi. In seguito all’accaduto, 27.000 turisti russi sono rimasti bloccati all’estero senza biglietto di ritorno. Il primo grande tour operator a dichiarare fallimento era stato Neva, il 16 luglio scorso, a cui dieci giorni dopo è seguito Rosa dei venti ed il 30 luglio la società pietroburghese Expo-Tour. Il governo russo ha subito disposto controlli periodici sugli operatori del settore, per escludere immediatamente dal mercato le entità “con copertura finanziaria non affidabile”. Allo stesso tempo, il Comitato investigativo russo ha aperto un’inchiesta per possibile truffa.