È una Pasqua a luci ed ombre per il turismo nelle grandi città d’arte e nei circuiti turistico-culturali italiani, caratterizzata soprattutto dagli arrivi dei turisti stranieri che compensano la ridotta propensione al viaggio dei turisti italiani. È quanto risulta dal monitoraggio condotto dall’Enit, tramite la propria rete estera, per verificare il trend pasquale presso i principali tour operator sui mercati europei ed oltreoceano. Il trend positivo diretto soprattutto verso questi centri riguarda i flussi stranieri provenienti principalmente dai Paesi d’oltreoceano per i quali il periodo, pur non coincidendo con una ricorrenza religiosa alla quale si associano ferie collegate a lunghi spostamenti, segna l’avvio dell’alta stagione per i viaggi in Italia. La Pasqua bassa, (troppo presto per il mare, un po’ tardi per la montagna) frena, invece, i viaggi degli europei, complice l’effetto della recessione economica. Molta fiducia è comunque riposta nelle prenotazioni last minute che caratterizzano maggiormente il mercato europeo, anche per questioni legate al meteo ed alle esigenze lavorative. I pacchetti per individuali, secondo il 37,4% degli intervistati, risultano i più venduti. La distribuzione territoriale del movimento ricettivo vede ai primi posti Lazio, Toscana, Veneto, Lombardia, Sicilia e Campania. Nel dettaglio, il nostro Paese continua ad essere meta privilegiata e desiderata dai turisti americani, grazie al riequilibrio del tasso di cambio dollaro/euro. Si segnalano incrementi nelle vendite dei tour operator del 20% in riferimento al Canada e trend in crescita, compresi tra il 10 e il 30%, dall’Argentina. Buone sorprese da mercati emergenti come la Cina ed il Brasile, con un rispettivo +10% e +15%. La domanda proveniente dal Giappone, sia pur lentamente, registra segnali di recupero, denotando una predilezione per i viaggi outgoing in favore dell’Europa e dell’Italia dopo le criticità dello scorso anno. I tour operator intervistati dall’Enit, in riferimento all’incoming dall’Europa, confermano la preferenza di tedeschi ed austriaci per il Lago di Garda, la montagna e le città d’arte classiche (Roma, Firenze e Venezia); in leggero calo per questo periodo la vendita di pacchetti per Regno Unito e Spagna; trend stabile dalla Francia, Belgio e Portogallo. Trattandosi di un long weekend, gli scandinavi preferiscono stare a casa o effettuare viaggi entro i confini nazionali. Stesso trend per i turisti russi (che nei primi due mesi dell’anno hanno registrato un +8,6%), per i quali la Pasqua ortodossa non coincide con quella cattolica. “Tradizionalmente le vacanze pasquali rappresentano un primo test per valutare le caratteristiche della stagione turistica e segnano una sorta di prova generale per quello che potrà essere il flusso turistico dall’estero nei mesi che verranno, sino al periodo clou di luglio ed agosto – sottolinea il direttore generale dell’Enit Paolo Rubini – La tendenza in atto evidenzia che vi è una maggiore attenzione al rapporto qualità/prezzo e si riducono i periodi di permanenza del soggiorno, ma la destinazione Italia riesce ancora a rappresentare un prodotto turistico fortemente caratterizzato e prioritario per i turisti stranieri, grazie alle oggettive caratteristiche del nostro Paese ed alle efficaci attività Enit di promozione e supporto del brand Italia nel mondo”.
Laura Iannone