Giornata nera, ieri, in Borsa, per Boeing e molti dei suoi fornitori che hanno registrato dopo che un atterraggio di emergenza in Giappone ha rafforzato le montanti preoccupazioni sulla sicurezza dei 787 Dreamliner ed indotto le due principali compagnie aeree nipponiche, Ana e Jal, a lasciare a terra per almeno due giorni tutti i loro esemplari del velivolo (pari a circa la metà, cioè 24 su 50, dell’intera flotta di Dreamliner nel mondo). Come riferisce “Il Sole 24 Ore”, in seguito anche la Federal Aviation Administration di Washington, seguita sui temi della sicurezza anche da altri Paesi, ha bloccato tutti i voli chiedendo alle compagnie (negli Usa, in realtà, la sola United Continental) di verificare la sicurezza delle batterie a ioni di litio a bordo degli aerei. A Wall Street il titolo del colosso aerospaziale ha reagito con un ribasso nell’ordine del 4%, dopo aver già perso il 3,3% nella settimana precedente in seguito ad una serie di problemi emersi in rapida successione che avevano indotto le autorità statunitensi e giapponesi ad aprire indagini. Ieri il ministro dei Trasporti di Tokyo, Akihiro Ota, ha definito “grave” ed in grado di causare un serio incidente il problema tecnico che ha costretto il volo Ana 692, partito da di Yamaguchi Ube e diretto a Tokyo Haneda, ad un atterraggio di emergenza a Takamatsu: a determinarlo è stata la comparsa sulla strumentazione di bordo di un messaggio che segnalava problemi alle batterie agli ioni di litio. Già martedì il Ministro aveva sottolineato che i giapponesi sono diventati “estremamente preoccupati” per le notizie quasi quotidiane di problemi ai 787 e promesso un’inchiesta approfondita. La Boeing ha ribadito la sua completa fiducia nella sicurezza dell’aeromobile.