Approvato ieri, il Decreto Cultura e Turismo non ha mancato di suscitare reazioni. Federalberghi commenta: “Le indispensabili agevolazioni per accelerare la riqualificazione e la digitalizzazione delle strutture alberghiere del Belpaese, la ridefinizione dell’organismo che deve promuovere l’immagine turistica dell’Italia nel mondo, nonché una maggiore sinergia con i beni turistico-culturali costituiscono un buon punto di partenza per ricostruire il clima di attenzione necessario per il rilancio di un asset strategico per l’economia e l’occupazione nazionale. Ci auguriamo che al decreto odierno si affianchino presto altre misure strutturali e di sistema e che durante l’iter del provvedimento siano reperite maggiori risorse, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’efficienza del nostro sistema di offerta turistica. Mancano pochi mesi all’Expo 2015 – sottolinea l’associazione degli albergatori italiani aderente a Confcommercio – ed è responsabilità di tutto il Paese cooperare ed investire per presentarsi in modo adeguato a questo appuntamento facendo sì che venga trasmessa all’estero l’immagine di un Paese moderno, efficiente ed ospitale, anche al fine di massimizzare il ritorno della comunicazione ai fini di promozione turistica”. Per Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, “con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto su cultura e turismo sono state accolte le proposte più volte sollecitate dalla Federazione in materia di agevolazioni fiscali per il settore. L’approvazione del decreto, in attesa del disegno di legge delega al settore, è un intervento significativo che prevede misure concrete per il rilancio del turismo ad iniziare dai crediti d’imposta: del 30% per la riqualificazione delle strutture alberghiere e per la digitalizzazione delle imprese così come un ‘art bonus del 65%’ per i privati che fanno donazioni in favore del patrimonio pubblico artistico e culturale. Auspichiamo a questo punto che venga accolto anche il provvedimento sulla liberalizzazione della somministrazione di alimenti e bevande ai non alloggiati. In merito alla trasformazione dell’Enit in ente pubblico economico – commenta Iorio – ci auguriamo che si possa realizzare un reale coinvolgimento delle Regioni per la promozione della’“destinazione Italia’ sui mercati internazionali per ottimizzare quegli investimenti dispersi in singole attività promozionali e missioni che fino ad oggi non hanno portato a risultati concreti per il turismo del nostro Paese. Tutto questo in attesa del fondamentale passaggio sul Titolo V per ribadire la necessità che la governance del settore torni allo Stato centrale”. Più critico, seppure soddisfatto “che il turismo sia tornato ad essere parte dell’azione di Governo”, Nardo Filippetti, presidente di Astoi Confindustria Viaggi: “Le misure approvate ci sembrano ragionevoli, corrette ed utili al settore, in particolare al settore alberghiero. Siamo ancora parecchio distanti però da un’azione di governo che renda al turismo il ruolo che gli spetterebbe, ovvero il potenziale volano della ripresa economica del Paese. Nel decreto approvato ieri non è previsto nulla che riguardi il turismo organizzato e l’intermediazione. Nessuna modifica al Codice del Turismo, in particolare agli articoli 36 e 42 sull’annullamento per cause di forza maggiore e soprattutto all’articolo 51, quello riguardante il Fondo di Garanzia – entra nel dettaglio Filippetti – Su questo, Astoi ribadisce la propria disponibilità al confronto con le istituzioni di governo per continuare i colloqui già avviati. La strada imboccata sembra quella buona, attendiamo con fiducia”. Pieno placet da parte di Costanzo Jannotti Pecci, presidente di PromuovItalia Spa: “Dopo tanti annunci, arriva finalmente un passo concreto nella direzione giusta. Il Decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri risponde con misure concrete alle aspettative degli operatori turistici sia per la valorizzazione della cultura e dei beni culturali, sia per il rilancio del turismo. Il Parlamento, in sede di conversione, potrà apportare miglioramenti utili a recuperare lo stallo in materia registrato da troppo tempo. La trasformazione dell’Enit in Agenzia italiana del turismo ente pubblico economico va in direzione di una maggiore incisività della spesa e della promozione dell’offerta turistica italiana come da anni i due principali sistemi di rappresentanza delle imprese, Confindustria e Confcommercio, chiedevano, nonché di un impegno concreto a cogliere le opportunità degli eventi di Expo 2015”.