Confcommercio, maggiore Iva penalizza il settore del turismo

Turismo, trasporti, alimentare, ristorazione, casa: sarebbero questi i settori maggiormente colpiti da una manovra fiscale che sposti la pressione dall’Irpef all’Iva. A sostenerlo è la Confcommercio in un’analisi dell’ufficio studi. Ma minore spesa delle famiglie ed aumento dei prezzi riguarderebbero anche abbigliamento, calzature, cura della persona, elettrodomestici e mobili. Vacanze e trasporti subirebbero un calo dei consumi rispettivamente pari all’1,98% ed all’1,69% (nell’ipotesi peggiorativa delle due simulazioni delineate dalla Confcommercio). A fronte invece di un innalzamento dei prezzi pari rispettivamente a 1,88% ed a 2,12%. L’associazione dei commercianti sottolinea gli effetti negativi della manovra direttamente ed indirettamente sul turismo: “Gli italiani – dice il direttore dell’Ufficio studi Mariano Bella – avranno più convenienza a recarsi all’estero, visto che oltre confine i prezzi sono rimasti fermi; viceversa, gli stranieri avranno meno convenienza a spendere in Italia”. Una manovra così ipotizzata, sottolinea Confcommercio, è una svalutazione competitiva per alcuni settori, ma è sicuramente anticompetitiva per altri.