L’associazione cinese del trasporto aereo ha comunicato che né l’ente né le compagnie aeree cinesi che ne fanno parte accetteranno il sistema europeo di emissioni (European Union’s Emissions Trading System, Ets), poiché costerebbe loro troppi soldi. Lo scrive il ‘China Daily’. “Se l’Unione europea dovesse insistere con il piano, allora chiederemo al governo cinese di prendere forti contromisure contro i voli in Cina operati da compagnie aeree cinesi”, scrive l’Eta in un comunicato. Secondo i cinesi, il fatto che l’Unione europea abbia imposto l’Ets autonomamente viola le convenzioni internazionali che parlano di scelte condivise. L’associazione, che riunisce tutte le compagnie aeree cinesi tra le quali Air China, China Eastern e China Southern, ha confermato comunque che sia i suoi membri che il governo di Pechino sostengono tutte le misure per la riduzione delle emissioni e per il risparmio energetico, facendo notare come il consumo di carburante delle compagnie aeree cinesi sia sceso del 3% contro i 2 messo come target. Ogni punto percentuale, spiegano i tecnici dell’aviazione cinese, significa un risparmio di 170.000 tonnellate di carburante. Per i cinesi le misure europee non servono molto a ridurre le emissioni. Secondo le regole Ets, tutti i voli in partenza o in arrivo negli aeroporti europei devono entrare nella convenzione dal primo gennaio 2012, e se dopo quella data supereranno i limiti di emissioni previsti sono tenuti a pagare una multa. Secondo le proiezioni cinesi, le compagnie aeree del Celeste Impero nel 2012 dovranno pagare multe per oltre 80 milioni di euro, mentre nel 2020 potrebbero arrivare a pagare oltre 300 milioni di euro. La Cina chiede un tavolo per discutere dell’argomento tra governi e trovare misure condivise.