Clia Europe, crociere in controtendenza con il segno più

Clia EuropeNel 2012, l’industria delle crociere ha contribuito all’economia europea per un importo complessivo pari a 37,9 miliardi di euro, +3,2% rispetto al 2011 e +10,5% sul 2010. In confronto al 2007, anno precedente all’inizio della crisi, il settore ha registrato una crescita pari al 31 %. Oggi, però, Clia Europe, la divisione europea della Cruise lines international association (la compagine che riunisce le compagnie crocieristiche), presenterà a Bruxelles i dati ufficiali del settore, per quanto riguarda l’Europa, che mostrano un deciso segno più. Nel report della Clia, che ‘Il Sole 24 Ore’ odierno anticipa, si legge come il continente europeo “si conferma la destinazione più amata dai crocieristi di tutto il mondo”. Lo scorso anno si sono imbarcati da un porto europeo 5,7 milioni di passeggeri: +2,5% rispetto al 2011. Di questi, quasi un milione è di provenienza non europea (+12,5% sul 2011). I passeggeri di origine europea sono in crescita dell’1,3%: ammontano ad oltre 6,2 milioni e rappresentano il 30% dei crocieristi mondiali. Nel 2012 il comparto ha garantito un impatto occupazionale ancora più significativo dell’anno precedente, con circa 326mila persone complessivamente impiegate, in crescita del 3,6% rispetto al 2011. Per quanto riguarda l’Italia, aggiunge il quotidiano economico, il Paese si conferma al primo posto in Europa “per contribuzione economica diretta, occupazione e destinazione crocieristica”. Nel 2012 sono stati 2,08 milioni i passeggeri imbarcati in Italia, pari al 36,1% del totale. Al secondo posto la Spagna, con 1,21 milioni (21,1%). Inoltre, tra compagnie di crociera, equipaggi e passeggeri, la spesa media effettuata in Italia è cresciuta, nel 2012, del 5% rispetto all’anno precedente. Nel 2012, poi, la leadership europea dei porti crocieristici per numero di imbarchi, sbarchi e transiti, che nel 2011 era saldamente guidata da Barcellona, si è spostata su Civitavecchia, con quasi 2,2 milioni di passeggeri.