Grazie alla crescita delle entrate per turismo (i viaggiatori internazionali hanno speso in Italia, tra gennaio e dicembre 2011, 30.891 milioni di euro, pari ad un +5,6% su base annua) rispetto alle uscite (+0,8% per i consumi dei turisti italiani all’estero, pari a 20.583 milioni di euro), nel 2011 l’attivo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia si è ampliato a 10.308 miliardi, dagli 8.841 del 2010. È questo il quadro emerso dalla Conferenza ‘L’Italia ed il turismo internazionale’ organizzata da Ciset, Università Ca’ Foscari e Banca d’Italia. “Anche in un periodo di crisi – ha commentato Mara Manente del Ciset – il turismo rappresenta per il Paese una risorsa economica strategica da valorizzare, trovando giustificazione nelle cifre, che parlano del 7% nella ricchezza globalmente prodotta e del 14% nelle unità complessivamente occupate nel Paese, e puntando sugli aspetti che gli consentono di fungere da volano per lo sviluppo”. Giovanni Giuseppe Ortolani di Banca d’Italia ha illustrato le tendenze generali per il 2011, sottolineando, tra l’altro, che l’andamento più positivo (+6,2%) si è registrato a Sud e nelle Isole, con Roma (5.255 milioni, +4,8%) che si conferma la provincia con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall’estero seguita da Milano, Venezia, Firenze e Verona, tutte col segno più, mentre Napoli ha fatto registrare un -2,6%. Quanto ai Paesi d’origine, la Germania si conferma leader con il 16,7% del totale ed un +11,8% di spesa. “Il mercato tedesco – ha confermato Manente – si consolida e rafforza per la competitività di molte destinazioni, ma anche per fattori esogeni, come i costi di viaggio e la crisi nordafricana”.