Cammellieri in piazza per la crisi del turismo tunisino

Non ci sono striscioni contro l’ex presidente tunisino Zine el-Abidine Ben Ali o a favore delle riforme a riempire le strade di Nabeul in questi giorni, ma cammelli coperti dai loro drappi colorati. A manifestare sono i cammellieri, categoria tra le più colpite dal calo della presenza di turisti provocato dalla rivolta contro Ben Ali. In centinaia sono scesi in piazza nella città costiera della Tunisia nordorientale insieme ai loro cammelli e dromedari con cui in genere accompagnano i turisti per i vicoli delle città o tra le dune del deserto. Una manifestazione insolita e colorata, che esprime tuttavia il forte disagio che vive la categoria. A Nabeul come a Hammamet, come spiegano i siti tunisini, molti hotel, a causa del calo di presenze, hanno deciso di non ricorrere più ai servizi dei cammellieri per i loro clienti e, con tanto di licenza rilasciata dalle autorità locali, hanno organizzato per conto proprio il servizio di trasporto su cammello. “Noi siamo veri professionisti – ha detto Mokhtar Ben Salah, segretario generale del sindacato dei cammellieri a Nabeul-Hammamet – Contestiamo queste nuove licenze rilasciate ad alcuni albergatori, ognuno dovrebbe fare il suo mestiere”. “Sono 1.200 le famiglie che vivono di questa attività – ha aggiunto Ahmed Mabrouk, uno dei manifestanti – Abbiamo investito molto denaro per organizzarci e solo grazie a questo ognuno di noi ha potuto finora guadagnarsi il pane e sfamare la famiglia. Bisogna abolire questi provvedimenti anarchici che minacciano la nostra professione”. Un appello finora caduto nel vuoto, visto che già a giugno i cammellieri con i loro animali erano scesi in piazza a protestare.