Bormio verso la tassa di soggiorno dal primo gennaio 2013

Dal primo gennaio 2013 a Bormio, con molta probabilità, sarà istituita la tassa di soggiorno. Il condizionale è ancora d’obbligo, dal momento che la delibera di indirizzo approvata giovedì sera all’unanimità dal consiglio comunale è un atto programmatorio al quale, in autunno, dovrà fare seguito la costituzione vera e propria di questo nuovo balzello che servirà per finanziare la promozione e l’accoglienza turistica.  L’amministrazione comunale di Bormio ha già messo a segno il primo tassello per l’istituzione della tassa. Lo aveva detto Manfred Canins, direttore per 25 anni della rinomata località turistica: la contribuzione dev’essere certa e non può basarsi su un atto volontario. E proprio così che la pensa anche Gianni Confortola, assessore al Turismo e neo presidente della Comunità Montana Alta Valtellina ricordando i fallimenti dei vari tentativi, per la maggioranza compiuti dai privati, di creare una struttura snella, efficace e che durasse nel tempo in sostituzione della vecchia azienda di soggiorno. “Bormio, per anni – ha sottolineato – si è dimostrata essere vedova di una struttura pubblica, sostenuta dal pubblico. Numerosi i tentativi messi in campo, di natura diversa, con gli operatori pronti ad autotassarsi, ma nessuno è riuscito a cementificare nel tempo per creare una struttura di livello. Nei mesi scorsi ho fatto diversi incontri con le varie categorie per addivenire alla nascita di una realtà duratura e che non subisse il cambio delle diverse amministrazioni”. Ora, forse, i tempi sono maturi, dal momento che all’unanimità sono stati indicati alcuni punti fondamentali: da un lato la necessità di creare una struttura comprensoriale che si occupi di turismo e, dall’altro, pur riconoscendo il lodevole sforzo compiuto dagli operatori negli anni scorsi, tutti si sono resi conto che non può essere duraturo nel tempo. Da queste considerazioni è maturata l’idea di istituire la tassa di soggiorno che, per Bormio, sarà mediamente pari ad un euro, cifra minima valutato che la legge, giusto per chiarezza, consentirebbe di arrivare al massimo di 5 euro. La sola Bormio potrebbe quindi incassare circa 400.000 euro mentre, estendendo la scelta agli altri comuni sociali (Valdidentro, Valfurva e Valdisotto), gli introiti dovrebbero aggirarsi sui 700.000 euro. Tra le obiezioni già presentate, però, spicca quella degli albergatori che non vorrebbero essere etichettati come gli unici ‘esattori delle tasse’ del sistema. In questo senso ci sono state rassicurazioni da parte dell’assessore al Turismo sul fatto che che si sta già lavorando per il coinvolgimento delle altre categorie interessate. L’aver approvato la delibera di indirizzo addirittura sei mesi prima della data presunta di avvio, permetterà una condivisione più ampia da parte degli operatori, consentirà agli stessi di aggiustare i prezzi e, all’amministrazione, darà il tempo per concordare con i comuni limitrofi l’applicazione della tassa.