Cambia volto il turismo enogastronomico in Italia, intrecciandosi sempre più con la gastronomia, il paesaggio e l’arte. Dai 3 ai 5 miliardi di euro il giro di affari registrato nel 2010 grazie a 4-5 milioni di persone che, nella scelta delle mete, non vanno più alla ricerca della singola etichetta, ma di curiosità ed occasioni fatte di mostre, sport e sagre. In questo aiuta peraltro la crescente familiarità del web, utilizzato regolarmente dal 30% degli enoturisti. Insomma, un grande esercito capace di soddisfare più passioni in una sola volta. È quanto emerge dal nono rapporto annuale ‘Osservatorio sul turismo e vino in Italia’ promosso dalle Città del Vino e realizzato dal Censis Servizi. Le vacanze del vino, secondo il rapporto, sono sempre più brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l’anno, ma con una capacità economica maggiore: in media ogni enoturista spende 193 euro al giorno contro i 149 del 2003 (+18%). Quanto alla mete, le più gettonate sono Trentino, Valpolicella, Collio, Romagna, Maremma, Salento e Sicilia, ma non per percorrere le tradizionali ‘Strade del Vino’, quanto per visitare i distretti territoriali nella loro interezza. Il tutto sperimentando nuove forme di offerta, dallo ‘snapper’ (snack+cena) al food shopping, veri e propri outlet enogastronomici rigorosamente a filiera corta.