Bocca: Brusca battuta d'arresto per il ponte dell'Immacolata

“Lo scarso innevamento delle principali località sciistiche, sfavorito anche da temperature al di sopra della media stagionale, ed il clima di incertezza collegato alla situazione economica generale, fanno segnare una brusca battuta d’arresto per uno dei pochi settori economici che nel corso del 2011 hanno invece manifestato interessanti segnali di recupero”. È quanto afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca alla lettura dei risultati di una indagine previsionale sul ponte turistico dell’8 dicembre svolta dalla Federazione con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions dal 28 novembre al 2 dicembre, intervistando con il sistema C.A.T.I. (telefonico) 3.000 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 50 milioni di consumatori dell’intera popolazione maggiorenne. L’occasione di vacanza, offerta quest’anno dalla strategica collocazione infrasettimanale della festività dell’Immacolata, vedrà in movimento circa 4,9 milioni di italiani, pari all’8,1% del totale della popolazione rispetto ai 5,4 milioni del 2010 (che equivalsero all’8,9% della popolazione). Fra coloro che si muoveranno, l’86% rimarrà in Italia a fronte di un 12% che ha pianificato qualche giorno oltre confine. Le località di montagna, salvo peraltro disdette dell’ultima ora, dovrebbero ospitare il 43% di coloro che si muoveranno nei prossimi giorni, mentre gli appassionati delle località d’arte si attesteranno sul 22% dei viaggiatori ed un 15% del totale dei vacanzieri preferirà il mare. Nel dettaglio, verranno trascorse mediamente 3,1 notti fuori casa rispetto alle 2,9 del 2010, con una spesa complessiva per ogni viaggiatore (comprensiva di trasporto, vitto, alloggio e divertimenti), pari a 227 euro rispetto ai 224 euro del 2010, che produrrà un giro di affari pari a 1,11 miliardi di euro rispetto agli 1,21 miliardi di euro del 2010. “Si tratta – commenta Bocca – di una battuta d’arresto che fotografa perfettamente la situazione economica al punto dal condizionare qualsiasi scelta delle famiglie italiane, comprese purtroppo anche quelle in campo turistico. L’auspicio – conclude il Presidente degli Albergatori italiani – è che tra le misure adottate dal Governo Monti non scatti a settembre del 2012 anche l’aumento dell’Iva dal 10% al 12% che costituirebbe per il comparto un elemento destabilizzante, dall’imprevedibile impatto sull’economia e l’occupazione”.