Alcuni le chiamano Otas, altri Olta, ma la domanda rimane: si avviano al fallimento? Dopo il crack di un’agenzia tedesca di Booking Online e l’abolizione da parte dell’Antitrust del parity rate in Germania, che non consentiva alle strutture di proporre la propria offerta a tariffe più basse di quelle applicate tramite i colossi on line cui pagano commissioni a due cifre, si va verso la disintermediazione? ‘Il Giornale del Turismo’ lo ha chiesto alle due maggiori associazioni di categoria del comparto alberghiero, Aica e Federalberghi. I rispettivi presidenti, Giorgio Palmucci e Bernabò Bocca, sono stati unanimi nei pareri diversamente articolati. L’intermediazione non è destinata a scomparire, ma servono dei correttivi. “L’abolizione del parity rate è lungi dall’essere superato, ma Federalberghi sta proseguendo in un suo lavoro di sensibilizzazione il mondo politico e parlamentare – ha detto Bocca – Per quanto riguarda il futuro nessuno può prevederlo, ma di sicuro la professione di intermediario turistico non potrà mai scomparire, né noi stessi potremmo farne a meno. Ciò che conta, invece, è stabilire regole precise di come gli accordi tra imprese ed Olta vadano definiti e rivedere la politica delle commissioni”. Dello stesso avviso Palmucci: “È vero anche che non si potrebbe realisticamente pensare oggi di fare a meno di uno strumento così potente, ma è necessario correggere quegli elementi di distorsione del mercato che stanno condizionando l’offerta italiana e danneggiando le imprese. L’Italia sconta un gap pesantissimo in termini di presenze sul web, una situazione che ha finito per favorire l’acquisizione da parte delle Olta di sempre maggiori quote di mercato. Una recente ricerca di Oxford Economy – ha aggiunto il presidente dell’associazione confindustriale – ha misurato che in Italia gli i servizi on-line generano arrivi turistici pari al 13%, percentuale ancora troppo bassa rispetto alla media europea per quanto riguarda la presenza sulla rete e la conseguente possibilità, per le nostre imprese, di farsi trovare e scegliere. Un enorme potenziale che ancora non abbiamo sfruttato”. Entra in gioco il ruolo di TripConnect, che fa capo a TripAdvisor con cui le Olta hanno stretto un accordo per far sì che l’albergo possa mostrare tariffe più vantaggiose per il sito ufficiale delle strutture. Inizia quindi una nuova era? E le criticità registrate sul fronte delle recensioni, tante volte sollevate dagli albergatori? “TripConnect indirizza il consumatore direttamente verso il sito dell’albergo, ma evidentemente può portare con sé anche eventuali criticità venutesi e creare per l’impresa nell’ambito di TripAdvisor – ha osservato Palmucci – Anche in questo caso, al di là di trasparenza, correttezza e rispetto delle regole, sempre dovute da chi pubblica sul web, è fondamentale che clienti ed operatori abbiano la possibilità di consultare ed utilizzare diverse fonti e vari canali”. Maggiori approfondimenti saranno presenti sul prossimo numero della nostra testata.