Il Tibet sarà chiuso ai turisti stranieri per tutto il mese di marzo, quando cade il terzo anniversario della rivolta del 2008. “L’ufficio del turismo non darà permessi a stranieri per visitare il Tibet in marzo – ha dichiarato un funzionario dell’agenzia responsabile dei viaggi turistici nel territorio – Per quanto riguarda aprile, aspettiamo ancora istruzioni”. La notizia è stata confermata da agenzie turistiche private di Pechino. In precedenza il capo del Partito Comunista Cinese del Tibet, Zhang Qingli, aveva sostenuto che “il separatismo” costituisce ancora “una seria sfida” nel territorio. Per recarsi in Tibet i turisti stranieri hanno bisogno di un permesso speciale, che viene in genere rilasciato ai gruppi e più difficilmente a viaggiatori individuali. La rivolta del 2008, iniziata nella capitale Lhasa ed allargatasi poi ad altre aree a popolazione tibetana della Cina, ha causato la morte di una ventina di persone, secondo la versione del governo cinese, ma i gruppi tibetani in esilio sostengono che le vittime sono state più di 200.
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