E’ un debutto in grande stile quello della nuova Alitalia o AliEtihad, come ormai pure chiamata. Dopo l’approvazione del piano industriale, i tre moschettieri della compagnia aerea, Luca Cordero di Montezemolo, James Hogan e Silvano Cassano, hanno convocato una conferenza stampa per spiegare le linee su cui si muoveranno. Ad aprire le danze è stato il presidente Montezemolo, che si è dichiarato lieto dell’occasione dopo aver sottolinenato l’effetto strano dovuto al fatto di dover parlare di aerei dopo una vita alla Ferrari. “Le prospettive permettono di guardare al futuro con ottimismo – ha esordito Montezemolo – La complementarietà tra Etihad ed Alitalia è perfetta, ben sappiamo quanto ci è costato andare fuori dal nostro Paese per fare affari con economie sempre più importanti e pagando un prezzo troppo alto. Abbiamo delle priorità che partono da una fortissima ottimizzazione delle risorse dell’azienda. Il successo di Alitalia si fonda su chi vi ci lavora condividendone gli obiettivi di crescita dopo anni difficili. Abbiamo la forza del brand che ci deve aiutare a diventare interpreti ed ambasciatori dell’Italia nel mondo globalizzato. Per fare questo dobbiamo però essere ai vertici del servizio, sia a terra che in volo. Ultimo ma non meno importante, le rotte da aprire e rafforzare, grazie al posizionamento strategico dell’hub di Abu Dhabi che ci permetterà di raggiungere l’Oriente e di rafforzare mercati dove eravamo già presenti come Nord e Sud America”. L’obiettivo è chiaro e da più parti ripetuto: riportare il vettore in utile nel 2017, “un’azienda a maggioranza italiana e totalmente privata che farà di merito e motivazione il lavoro di tutti i giorni”, ha detto Montezemolo con un concetto rafforzato da Hogan, vice presidente di Alitalia e Ceo di Etihad: “L’obiettivo ed il nostro principio è la redditività. Non avremmo mai investito una cifra così importante se non fossimo stati convinti che il piano industriale, accettato da tutti, avrà successo. Non ci sono sovvenzioni a fondo perduto, ma la fiducia nella direzione italiana della compagnia aerea, con Cassano che è il pilastro della nuova Alitalia. L’Expo è una grande occasione e noi abbiamo due aeromobili con livree dedicate. Alitalia ha tutte le carte per diventare la compagnia aerea più sexy dell’aviazione. In passato aveva troppi dipendenti, ma se farà i passi necessari, pur in un contesto ancora difficile, creerà nuovi posti di lavoro conseguenti al suo sviluppo”. E proprio di sviluppo, in particolare del network, ha parlato l’amministratore delegato Cassano: “Dobbiamo lavorare molto per riportare cuore e portafoglio dei clienti che ci hanno abbandonato perché abbiamo lasciato degli spazi occupati poi dalle compagnie low cost con una penetrazione che non ha pari in Europa. In un mondo a clessidra, chi è nel mezzo non ha molte prospettive. Noi dobbiamo posizionarci nella sua parte alta, diventare una compagnia aerea globale premium che rappresenti il meglio dell’Italia”. Quindi formazione continua e meritocrazia per il personale, nonché ampliamento del network con i tre hub di Milano Malpensa, Linate e Roma Fiumicino che sarà connessa a Berlino, Dusseldorf, San Francisco, Messico City, Santiago del Cile, Pechino e Seoul, con più voli per New York, Chicago, Rio de Janeiro ed Abu Dhabi. Da Malpensa, invece, ci saranno 13 ulteriori collegamenti settimanali, con un daily per Abu Dhabi, quattro voli alla settimana per Shanghai e nuovi voli su Tokyo. Non solo i grandi aeroporti, comunque; gli scali di Venezia, Bologna e Catania, infatti, saranno pure interessati da maggiori voli per Abu Dhabi che consentiranno di raggiungere destinazioni long haul, in particolare Venezia che, assieme ai tre hub italiani, vedrà i collegamenti operati da aeromobili di lungo raggio. “Usciamo dalla cultura di parlare del passato e guardiamo avanti – ha concluso Montezemolo – Oggi c’è la disponibilità finanziaria e l’entusiasmo per il futuro nell’interesse di chi ci lavora e degli azionisti che ci hanno creduto. E’ questo lo spirito con cui dobbiamo lavorare”.