Al via il primo accordo operativo tra Enit, Regioni e privati sul fronte congressuale

Pier Luigi CelliRegia congiunta, sede dell’Agenzia Nazionale del Turismo-ENIT, condivisione delle risorse finanziarie. La prima esperienza di successo della filiera congressuale coordinata da Enit all’Imex di Francoforte e le prossime in calendario, cioè l’Imex di Las Vegas (15-17 ottobre) e l’EIBTM di Barcellona (19-21 novembre) sono fatti concreti di un lavoro in sinergia pubblico-privato che segnalano una strada maestra in favore di un segmento, come quello congressuale, che produce un valore pari a 6,9 miliardi di euro per gli alberghi e 4,9 miliardi per i ristoranti. Il protocollo di intesa firmato e che vede impegnate le Regioni afferenti al progetto Mice in Italia (Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Valle d’Aosta, Veneto, Campania, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento), altre Regioni rappresentate dal Coordinamento, l’Agenzia Nazionale del Turismo e Federcongressi&eventi, è il frutto di questo cambiamento di rotta che vede l’Enit in prima linea per creare un sistema funzionale alla promozione ed allo sviluppo dell’offerta congressuale italiana, attraverso un modo di operare coordinato e sinergico. In particolare, si punta ad ottimizzare e qualificare interventi comuni, armonizzare la promozione e la commercializzazione, presentare al meglio l’offerta congressuale di qualità, definire un programma coordinato di attività. L’Agenzia-Enit presidierà il Comitato di Coordinamento, l’organo responsabile della definizione delle strategie e degli interventi comuni di cui fanno parte 15 componenti in rappresentanza delle Regioni, del Coordinamento Turismo, di Federcongressi&eventi e delle associazioni di categoria. “Una strategia il più possibile coordinata è molto importante – commenta il presidente dell’Enit, Pier Luigi Celli – per elevare la nostra quota di mercato globale, spalmare l’attività congressuale in un più ampio arco annuale, elevare l’attrattività delle nostre destinazioni non solo tradizionali ed inserire nell’offerta proposte di qualità nuove ed originali”. “Il turismo congressuale – aggiunge il direttore generale Andrea Babbi – deve guardare allo sviluppo non solo in termini di turismo, ma anche di marketing per incentivare le grandi aziende straniere e le multinazionali a scegliere il nostro Paese e le nostre città per i loro eventi”.