Un rafforzamento della partnership che pone le basi per una serie di azioni comuni non solo nell’ambito della nautica da diporto, ma che riguardano l’intera offerta turistica delle due isole al centro del Mediterraneo. È la sintesi dell’accordo formalizzato dagli assessori del Turismo della Regione Sardegna Luigi Crisponi e della Corsica Vanina Pieri al termine di un confronto avvenuto in occasione del 51esimo Nautic, il Salone nautico internazionale di Parigi. Una vetrina prestigiosa con tre poli espositivi, 1.200 espositori accreditati, 1.400 imbarcazioni esposte e circa 200.000 visitatori in una location esclusiva come la Porte de Versailles. La collaborazione fra Sardegna e Corsica prevede l’integrazione di un’offerta turistica comune ed accattivante secondo due direttrici principali, ossia quelle di un turismo sostenibile e della destagionalizzazione, elementi che segnano in maniera particolare l’andamento dei flussi turistici nelle due regioni. L’accordo prevede, tra le altre attività, la partecipazione congiunta ad alcune fiere di settore come quelle nautiche, ma anche riguardanti alcuni segmenti d’eccellenza come il turismo attivo. L’annuncio è stato dato dai due assessori regionali, Crisponi e Pieri, in una conferenza stampa nell’ambito del Salone parigino. Durante la conferenza è stato fatto il punto sulla situazione del progetto, che coinvolge anche Toscana e Liguria, a cinque anni di distanza dall’avvio; sono stati divulgati i numeri di questa collaborazione (la Sardegna rappresenta la prima destinazione mondiale per maxi e giga yacht ed insieme alla Corsica hanno 35.000 posti barca) e le prospettive di rafforzamento della collaborazione. L’appuntamento con la stampa francese è stato anche motivo per parlare dell’introduzione della tassa su ormeggio e rimessaggio delle imbarcazioni introdotta dalla manovra varata dal governo: Vanina Pieri ha affermato di essere solidale con la Sardegna per “una misura dannosa non solo in Italia, ma anche di riflesso per la Corsica, perché il calo di attrattività della Sardegna creerà conseguenze negative anche nell’isola vicina”. Contrarietà assoluta alla tassa è stata ribadita con fermezza dall’assessore Crisponi, che ha aggiunto: “L’unione delle forze ci permetterà di affrontare con meno preoccupazione gli effetti devastanti che il provvedimento può provocare non solo sulla nautica sarda, ma su un intero comparto particolarmente sensibile come quello del turismo; oltre alla visibilità dei porti turistici, saranno colpite le attività dell’indotto turistico, commerciale e del piccolo artigianato, dal rimessaggio locale a quello della componentistica e dell’accessoristica navale”.