Fiavet-Confcommercio ha scritto all’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, e ad ART, Autorità di Regolazione dei Trasporti, segnalando che alcuni vettori non riconoscono il diritto di rimborso pecuniario per voli con partenza da aeroporti italiani con destinazione Israele. La Federazione fa riferimento in particolare a EL AL Airlines.
Come è noto vige attualmente lo sconsiglio del Ministero degli Esteri verso Israele dove è in atto una guerra: “A seguito del massiccio lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele e dell’assalto armato da parte di terroristi di Hamas in varie località del sud del Paese, il 7 ottobre 2023 le Autorità israeliane hanno dichiarato lo stato di guerra. Una specifica allerta interessa tutte le località, in un raggio di 80km dalla Striscia di Gaza. La situazione di sicurezza in Israele e nei Territori Palestinesi resta estremamente fluida e si segnalano cancellazioni sulle tratte aeree da e per l’Italia; si invitano, pertanto, i connazionali a rinviare il proprio viaggio, in caso di spostamenti non strettamente necessari…”.
Si legge nella missiva: “Le agenzie di viaggio associate a Fiavet che hanno organizzato pacchetti di viaggio in Israele, venduti alla clientela prima dell’avvio del conflitto Israelo-Palestinese, si trovano a dover riconoscere ai viaggiatori acquirenti dei detti pacchetti il rimborso del prezzo versato a seguito della risoluzione degli stessi per impossibilità sopravvenuta ex art. 1463 c.c. e come previsto dall’art. 41, commi 4 e ss del Codice del Turismo (Dlgs 79/2011) e dall’altro a non ricevere dai vettori dei voli inclusi in tali pacchetti il rimborso del prezzo del trasporto già corrisposto”.
Fiavet-Confcommercio fa osservare che in questo modo si sta violando il Codice del Turismo, in cui è prevista, in questi casi, la risoluzione del contratto per il pacchetto turistico, e con esso, la conseguente risoluzione dei contratti collegati ai fornitori dei servizi inclusi nel pacchetto.
“Questa situazione – afferma il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi – se dovesse rimanere irrisolta potrebbe mettere a rischio la sostenibilità finanziaria dei rimborsi dei pacchetti a favore dei consumatori e indurre le agenzie di viaggio, per difendersi, a comportarsi come il vettore, ovvero a congelare i rimborsi, o emettere voucher”.
Fiavet-Confcommercio ribadisce, come aveva già fatto in precedenza in situazioni analoghe presentatesi durante la crisi pandemica, che è necessario un tempestivo intervento di ENAC e ART per il rispetto delle regole sui rimborsi da parte dei vettori.