Federalberghi Roma dice no all’aumento del contributo di soggiorno

Federalberghi Roma esprime ferma e assoluta contrarietà all’aumento del contributo di soggiorno  nelle strutture ricettive della Capitale: in un momento che vede il turismo di Roma tornare ad eccellere, grazie anche al costante impegno profuso dall’Assessorato al Turismo e Grandi eventi in risposta ad anni di tragica crisi dovuta al Covid e all’aumento dei costi energetici, è assurdo che lo stesso Comune proponga un’iniziativa che non potrà avere altro effetto che riportarlo in basso.

Per il Presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli quello di Roma Capitale deve definirsi senza mezzi termini un atteggiamento insensato: “Da un anno a questa parte il turismo di Roma è  tornato a creare occupazione, Pil e indotto superando ogni competitor anche in ragione dell’eccezionale sforzo dell’Assessore Onorato, teso a riportare in città concerti ed eventi di ogni tipo ed enorme richiamo: che senso ha vanificare tutto questo lavoro  con un’iniziativa che toglie nuovamente competitività alla nostra città sul mercato nazionale ed internazionale? Un circolo virtuoso viene tramutato in vizioso per cieche ragioni di bilancio, ma nei fatti sarà l’intera cittadinanza a pagarne lo scotto. Mentre tutto il mondo parla della nostra mancanza di servizi – dalla raccolta rifiuti, alla carenza di mezzi pubblici, alla mancanza di taxi – diventiamo leader in Europa per la tassazione ai turisti: sommando al contributo di soggiorno la tassa sui bus turistici, che da sola vale già milioni di euro, prendiamo infatti sotto forma di tributi dalle tasche dei nostri visitatori l’equivalente del 20% circa del Pil che produce il settore a Roma. Una percentuale  incredibile, così come è incredibile il dato di fatto che mentre gli investimenti sul turismo di alta gamma si susseguono con nuove aperture, si scelga ora di penalizzare maggiormente proprio i 5 stelle.

I turisti portano ricchezza e aumento degli introiti, anche attraverso le tasse degli imprenditori: spostare il peso sulla bilancia guardando solo al presente dimostra miopia e mancanza di visione complessiva. L’unico dato positivo è l’adeguamento del contributo per le locazioni brevi, che ci auguriamo conduca ad una seria lotta al dilagare di un sommerso nell’ospitalità il cui valore è attualmente quantificabile in circa 100 milioni di euro di evasione del contributo di soggiorno;  una cifra che, se riscossa, toglierebbe dalle spalle dei cittadini anche una gran parte del peso di una tassazione comunale che in termini di voci come, ad esempio, la Tari risulta maggiormente gravata dai flussi di visitatori non censiti.

“La nostra protesta – conclude Roscioli – è quella del buon senso e del sentimento di giustizia: gli albergatori di Roma aspettano invano da tempo che trovi attuazione, sempre con riferimento al contributo di soggiorno, la delibera sul rimborso forfettario per i gestori delle strutture alberghiere e che tornino finalmente ad essere accolte le richieste aventi ad oggetto le aree riservate in spazi antistanti gli hotel per consentire la salita e discesa passeggeri; intanto si assiste ancora una volta ad un tentativo di monetizzare al ribasso senza rivolgere seriamente e responsabilmente lo sguardo al futuro.”