Da Fiavet nuova liberatoria precontrattuale a garanzia di agente e consumatore

Arriva nelle agenzie Fiavet un nuovo formato di liberatoria precontrattuale che semplifica il lavoro e garantisce una corretta informativa per i pacchetti venduti nell’era Covid.

Il legale di Fiavet, Federico Lucarelli, ha messo a punto per le agenzie associate una liberatoria per adempiere all’obbligo della corretta informativa sulle misure covid in atto per viaggiare, esonerando l’Agente da  responsabilità per tutti i casi in cui i viaggiatori dovessero contestare l’impossibilità di partire per limitazioni agli spostamenti verso alcuni paesi (come oggi quelli dell’Elenco E dell’All. 20  del DOCM 14 gennaio 2021)o per obblighi sanitari (come la presentazione del tampone negativo).

Le liberatorie informative sono infatti due, una per i Paesi dove si viaggia solo per motivazioni tassative e con obblighi spesso di quarantena al ritorno, ed altra analoga liberatoria anche per quei Paesi dove si può viaggiare a tutti gli effetti, ma in cui vengono prese in considerazione le norme e i regimi di sicurezza che si devono affrontare fin dall’aeroporto di partenza (tamponi, certificazioni).

“In sostanza – spiega Lucarelli – la pandemia in atto obbliga l’agente ad innalzare il livello informativo del viaggiatore fin dalla fase antecedente alla sottoscrizione del contratto, rendendo il cliente edotto su quello che affronterà, senza soprese: le esenzioni e la profilassi sanitaria prevista sia in partenza, che al ritorno, nonché le ulteriori prescrizioni imposte quali misure anti-contagio del virus da Covid-19, derivanti dalla applicazione delle disposizioni in materia”.

Tuttavia “per completezza va evidenziato che l’adempimento della corretta informativa precontrattuale lascia impregiudicato il regime della responsabilità dell’organizzatore per la esecuzione del pacchetto, che vuol dire che l’organizzatore sarà responsabile per l’eventuale contagio del viaggiatore dal COVID solo se sia provato che ciò sia dipeso dai fornitori dei servizi turistici che non abbiano rispettato i protocolli anti-contagio, ma non in altre ipotesi accidentali nel corso del viaggio” conclude Lucarelli.