“Il 2020 ha bruciato 77,5 milioni di arrivi, 234 milioni di presenze e 100 miliardi di valore della produzione in soli 10 mesi, e l’inizio del 2021, con la stagione invernale e le vacanze di Pasqua di fatto azzerate, ha visto bloccata una possibile ripartenza del turismo.
Gli operatori del turismo valutano le risorse del Recovery Fund destinate all’Italia come elemento irrinunciabile per puntare sulla ripresa post COVID, ma a meno di 2 mesi della scadenza fissata da Bruxelles per presentare i Piani di ripresa e resilienza e i progetti per realizzarli, per l’Italia manca lo schema definitivo e poco si sa dei progetti pronti e in fase di elaborazione.” Così il presidente di Confturismo Confcommercio in audizione oggi in commissione al Senato su PNRR.
“Bene rimettere mano al documento NextgenerationItalia, approvato dal Governo Conte il 12 gennaio, – sottolinea Patanè – perché in quel Piano il turismo praticamente non c’era. Il miliardo e mezzo di euro previsto non basta neanche per partire. Ma per essere coerenti con l’istituzione del Ministero del turismo, il nuovo schema di riferimento dovrà individuare esplicitamente il settore tra quelli a cui si dedica maggiore spazio e rimuovere punti di blocco che ci impediscono di accedere a importanti risorse disponibili per la riqualificazione, la formazione, la digitalizzazione e la riorganizzazione delle imprese”.
E conclude “Completeremo nei prossimi giorni l’elaborazione di schede progettuali focalizzate tanto sugli investimenti quanto sulle riforme necessarie, con le quali intendiamo contribuire al lavoro del Governo ma la condizione fondamentale è che vengano subito istituiti, con tutta la trasparenza che occorre, tavoli ai quali i nostri progetti possano essere presentati, valutati e messi a sistema con gli altri, per non perdere l’occasione fondamentale che il pacchetto NextgenerationEU rappresenta”.