ATR Milano, l’associazione degli albergatori milanesi in seno a Confesercenti, sostiene e plaude l’appello del sindaco Sala agli espositori sulla necessità di fare il possibile per mantenere l’appuntamento di settembre con il Salone del Mobile di Milano, in questi giorni in dubbio dopo le dimissioni del suo presidente. Gli albergatori milanesi da tempo vedono nelle date della fiera la ripartenza del turismo business in città e temono che un ulteriore rinvio, oltre al danno economico, farebbe perdere irrimediabilmente credibilità a Milano come sede di eventi internazionali. Per questo, però si ritiene necessario anche un intervento pubblico da tutte le istituzioni coinvolte, Comune, Città metropolitana, Regione, Stato, nel sostenere le aziende che partecipano all’evento.
Spiega Rocco Salamone, presidente degli albergatori di ATR-Confesercenti: “Possiamo comprendere le motivazioni degli imprenditori del mobile e del design, sono anche loro vittime di questa pandemia. Ma Milano senza il Salone del Mobile sarebbe come New York senza la Maratona: priva di un suo simbolo distintivo e motore economico. Per questo fare o non fare la manifestazione non può essere una decisione unilaterale di chi organizza, perché fa parte di un circuito virtuoso grazie a cui gli alberghi e molti altri locali si sono distinti scegliendo design italiano e la manifestazione è cresciuta portando ricchezza a tutta la città. Con il Comune di Milano è iniziato da pochi mesi un percorso virtuoso con la creazione di un Convention Bureau e di campagne per portare nuovi eventi a Milano: se il primo messaggio è che non riusciremo a fare la nostra manifestazione principale daremo un segnale di sfiducia a tutto il sistema delle fiere e dei congressi e del Made in Italy. Se siamo d’accordo nel ritenere il Salone strategico allora serve anche un sostegno pubblico e non solo gli appelli: potremmo ad esempio destinare al Salone parte del ristoro ricevuto dal comune di Milano per la tassa di soggiorno”
Il rinvio del Salone del Mobile avrebbe un forte contraccolpo su tutto il sistema dell’ospitalità meneghina che proprio a settembre sta registrando un buon trend di prenotazioni: se invece nei prossimi giorni dovessero piovere ulteriori cancellazioni e spostamenti, svanirebbe l’unica speranza di ripresa della ricettività in autunno. “Da settimane diciamo che più che ristori vorremmo vedere riaperture e sostegno all’impianto produttivo del Paese – prosegue Salamone – Sulle riaperture si è mosso qualcosa, mentre non riusciamo a capire perché l’Italia non reputa degno di investimenti il suo sistema fieristico: sostenere economicamente fiere come il Salone del Mobile vuol dire anche sostenere la ricettività e il made in Italy. In alternativa nei prossimi mesi possiamo solo arrenderci all’idea che gli alberghi chiuderanno, venderanno a società estere e saranno arredati con mobili Ikea”.