L’AIAV entra a gamba tesa in merito al parere di incostituzionalità dato dall’Antitrust alla legge 17/2019 sulle agenzie di viaggi varata dalla Regione Puglia.
“Ritengo completamente folle il parere dell’Antitrust”, dice il presidente di AIAV Fulvio Avataneo. “La Legge della Regione Puglia è stata emanata per regolamentare alcuni aspetti critici delle attività delle agenzie di viaggio e delle professioni turistiche ad esse legate. Sono oltremodo stupito che a sentenziare su una materia tanto delicata, già considerata ampiamente dall’Unione Europea a difesa e tutela di viaggiatori ed imprese, sia chiamato un Ente che – in questo caso – dimostra di non aver capito nulla di ciò di cui si parla”.
Secondo AIAV, quando il Garante parla di “restrizione della libertà di iniziativa economica” che penalizzerebbe le attività delle “associazioni senza scopo di lucro” rispetto a quelle delle imprese turistiche, dovrebbe innanzitutto considerare che nel momento in cui un’associazione senza scopo di lucro svolge iniziative di carattere economico, si trasforma in impresa e, come tale, va assoggettata a tutti gli obblighi di legge.
In quanto, poi, alla limitazione dell’entrata sul mercato di nuovi operatori, secondo l’AIAV l’Antitrust non considera che oggi il settore turistico risulta uno dei più colpiti dall’abusivismo proprio grazie al lassismo nei confronti dei Direttori Tecnici “prestanome”, di associazioni senza scopo di lucro e di qualsiasi altra realtà catapultatasi sul mercato senza il benché minimo rispetto delle Leggi.
“Ma evidentemente – dice ancora Avataneo – è impossibile valutare correttamente le dinamiche di un settore quando, di quello stesso settore, non se ne capisce nulla”.
L’AIAV dunque promette battaglia e chiarisce che la sua protesta non si fermerà ai comunicati stampa
“In qualità di rappresentante dell’AIAV e in quanto agente di viaggio, mi auguro – conclude Avataneo – che questa sia l’occasione giusta per far sedere TUTTE le associazioni ad un tavolo al quale si discutano questo e altri problemi dell’intera categoria”.