“Tutte le sigle associative hanno mandato email al governo ma con scarsi risultati: sono solo sordi o anche ciechi questi politici che avranno le nostre attività al collasso e le famiglie dei dipendenti senza liquidità”.
Inizia così il grido di protesta di Cesare Foa, presidente di Advunite.
“Advunite – continua Foa – dà seguito alle istanze presentate in sedi regionali ai singoli assessori sollecitando una dichiarazione di stato di crisi per tutta la filiera turistica in particolare per le Agenzie di Viaggi che rappresentiamo”.
Queste le richieste di Advunite: estensione della cassa integrazione in deroga a tutte le imprese della filiera turistica; decontribuzione sia della quota aziende che di quella lavoratori per gli emolumenti contributivi di amministratori e personale dipendente per tutto il periodo dell’ emergenza e fini a dicembre 2020; sospensione di qualsiasi forma di versamenti (mutui/finanziamenti) per la durata di 12 mesi; richiesta al Governo centrale di estensione del supporto a sostegno del reddito per le persone fisiche; concessione del credito d’imposta per l’acquisto del materiale necessario per il distanziamento nell‘attività lavorativa; rinegoziazione dei contratti di locazione per evitare chiusure forzose con agevolazione per i proprietari che riceveranno imporri minori; emissione di liquidità a fondo perduto con corsia preferenziale per le aziende che operano nei settori più colpiti dai recenti accadimenti. Chi opera nel settore turistico, ad esempio, – spiega l’Associazione – avrà necessità impellenti di accedere al credito rispetto alle aziende che sono state danneggiate in maniera meno grave anche attraverso i Confidi; attivazione fondo di garanzia per le imprese turistiche.
“Proponiamo – continua Cesare Foa – l’insediamento stabile in sede regionale di una Task Force in materia turistica che includa rappresentanti delle Agenzie di Viaggio. Al pari delle indispensabili unità di crisi in materia sanitaria, questo accadimento senza precedenti per il nostro settore richiede strumenti straordinari che non possono prescindere da un continuo confronto tra i protagonisti del comparto. L’istituzione di questa unità consentirebbe agli agenti di avere un punto di riferimento istituzionale e fonti affidabili a cui far riferimento.In considerazione anche del fatto che nel comitato dei saggi presieduto da Colao non c è un esperto di turismo che rappresenta la terza industria nazionale”.
“Il Bonus Cultura (18App) è un provvedimento che consente ai ragazzi che compiono la maggiore età di accedere ad un bonus di 500 € spendibile per attività culturali come concerti, libri, musei, corsi di lingua. Si tratta di un’iniziativa cui guardiamo con grande favore ma, al tempo stesso, chiediamo a gran voce che questo provvedimento sia esteso anche ai viaggi e che questo bonus sia spendibile anche nella filiera del turismo organizzato”, scrive ancora Advunite tra le richieste presentate al governo.
“Chiediamo – prosegue Foa – che L ‘utilizzo del voucher sia esteso fino a dicembre 2020 e sia considerato come UNICA modalità di rimborso per pratiche Tour Operator o singoli servizi validità voucher 12 mesi. In un momento così complicato dove stiamo subendo l’emergenza con contraccolpi fortissimi per l’intera filiera turistica e dove non c’e nessuna certezza per il nostro comparto, che vede centinaia di famiglie che vivono di turismo, abbiamo il dovere noi come operatori del settore e voi come istituzioni di individuare tutti i percorsi possibili per non lasciare sola la nostra filiera soprattutto perché vediamo una totale assenza da parte del governo centrale”.
“Le nostre agenzie, ben 160 sul territorio campano e 1200 sul territorio nazionale anche con più punti vendita , stanno anche pensando di chiedere la chiusura fino al 30 settembre poichè le compagnie crocieristiche, i villaggisti e molte catene alberghiere non hanno certezze sulle aperture dei confini e faranno slittare le prenotazioni. Il turismo di prossimità non potrà garantire alcun ricavo economico per le nostre aziende anche perché molti dei nostri clienti non hanno più ferie, non hanno grandi disponibilità economiche e soprattutto hanno paura”, conclude il presidente di Advunite.