“Subito una campagna enorme per il brand Italia”: le proposte di Barisoni

Per venerdì è atteso un nuovo decreto del ministro Franceschini per il turismo, che dovrebbe contenere il grosso delle misure dedicate specificamente al settore, dopo che stamani il governo ha annunciato il secondo, con 3,6 miliardi per le imprese più colpite dall’emergenza. Domattina nuovo Consiglio dei Ministri per le prossime misure.

Ha fatto il punto oggi pomeriggio in diretta Sebastiano Barisoni, il vicedirettore di  Radio24 Il Sole 24Ore: uno dei commentatori più lucidi e seri sul tema del coronavirus, tenace oppositore di ogni allarmismo ed eccesso dei media, furioso per lo scandaloso filmato della francese Canal Plus con il pizzettaio che sputa sulla ‘pizza al Coronavirus’.

L’Italia in eccesso di zelo

Barisoni ha riportato anche il confronto tra il numero di tamponi effettuati: in Italia 23mila tamponi con oltre 2.000 positivi; in Francia 1.165 con 200 casi positivi, in Germania 165 contagiati non si sa su quanto tamponi. (Qui a fianco un’immagine di Roma su The Guardian)

Non possiamo sapere quanti casi avrebbero rilevato loro se si fossero mossi come noi…”: Barisoni lo ripete da giorni. Insieme al fatto che l’Italia, per evidente eccesso di zelo, non ha rispettato le direttive dell’OMS, che prescriveva il prelievo con tampone solo su soggetti sintomatici o in contatto con soggetti ammalati. Barisoni lo ha fatto dire ancora una volta in un audio registrato a Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all’Università Cattolica e membro del consiglio esecutivo dell’Oms.

Non solo il turismo, un disastro per tutto l’export

Intanto si aggrava di ora in ora il danno che la comunicazione disastrosa dell’emergenza ha causato non solo al turismo ma soprattutto all’export delle nostre merci, e in generale la brand Italia: “Abbiamo trasmesso l’immagine di un Paese di untori – ha protestato Barisoni – invece che di un Paese che sa governare l’emergenza, con un sistema sanitario efficiente come quello di Lombardia e Veneto, che l’Europa ci invidia”. Così ora il danno investe con una gravità senza precedenti non solo il turismo – con 100 alberghi solo a Firenze quasi costretti a chiudere – ma su tutte le merci italiane: arrivano notizie dei 10 tir di frutta rifiutati dai trasportartori rumeni che temono la quarantena al rientro.. “e certo non possiamo noi italiani prendere lezioni dalla Romania quanto alla protezione della filiera agroalimentare…; poi “le cantine emiliane parlano di spedizioni rifiutate; la settimana della moda a Parigi non ha consentito la partecipazione degli italiani. Le segnalazioni piovono.

Al lavoro subito sulla campagna,
per essere pronti quando finirà il contagio

Bisognerà fare qualcosa rapidamente per recuperare. Barisoni ha due proposte da avviare immediatamente, per farci trovare pronti quando finalmente l’epidemia finirà.
A margine delle altre misure di supporto ai segmenti più colpiti Barisoni propone forti sgravi fiscali per le spese di rappresentanza delle imprese: “Quando tutti potranno tornare a muoversi per recuperare rapporti commerciali e contratti, allora sarà il momento di aiutarle davvero a ripartire, e il governo deve pensarci subito, dobbiamo essere pronti”.
Poi la comunicazione: “Servirà una campagna enorme in tutto il mondo per ricostruire l’immagine del brand Italia, fatta con soldi veri e a lungo, non una settimana con gli spiccioli».

Vicky Gitto: “Recuperare è difficile,
ma nel nostro mestiere accadono miracoli”

E qui Barisoni si è fatto assistere da uno specialista di alto profilo, intervistando al telefono  Vicky Gitto, cofondatore di Gitto Battaglia 22, presidente dell’Art Director Club Italiano. Ecco la sua diagnosi, e la cura da cavallo che servirà per un Paese “che non ha avuto nessuna cura del proprio brand, diversamente da quello che fanno ad esempio Francia e Gran Bretagna, attentissimi alla loro immagine”.
Avremmo dovuto comunicare la sicurezza dell’Italia – ha detto Gitto – la capacità di contenere il virus: lo stesso tema narrato diversamente. Non so se il governo si sia rivolto a dei tecnici della comunicazione, ma gli errori sono stati gravissimi…in poche ore amplificati dai social hanno trasformato il Nord Italia in un lazzaretto agli occhi del mondo. Le istituzioni dovrebbero sapere che la comunicazione cambia la percezione e anche lo scenario economico, un messaggio di ansia e paura costruito e ripetuto con leggerezza si trasforma immediatamente in realtà. Il problema è tutto quel che non si vede,  sentiamo continuamente imprese di servizi con problemi che la gente neppure immagina, ordini e riunioni cancellati, prodotto respinto…

Come recuperare. “In questo momento non si può – dice Gitto – ma appena superata la crisi io non vedo vie di mezzo: sceglierei una squadra di massimi rappresentanti della cultura italiana e del made in Italy, i più autorevoli, per trasmettere il valore del nostro Paese nel mondo. I testimonial sono un volano, una scorciatoia indispensabile per recuperare rapidamente i punti perduti”.
Così vanno in fumo 15 anni di lavoro per costruire il brand Italia: “In una settimana ci siamo giocati tutto”, ha tuonato Barisoni.

È vero che recuperare è più difficile che costruire?. “Si vero, ma accadono anche miracoli nel nostro mestiere, non ci sono certezze ma quando si hanno comunicatori capaci le sfide più grandi e importanti sono quelle che danno i migliori risultati”.

Il messaggio è chiaro e forte, c’è da sperare che nelle istituzioni qualcuno trovi l’umiltà per ascoltare voci come quella di Sebastiano Barisoni. Sulla radio di Confindustria, per esempio. Marina Firrao