I Viaggi di Maurizio Levi conduce alla scoperta dell’Abruzzo e dell’Alto Molise, tra rocche, pascoli e antichi tratturi, in jeep a piedi e a cavallo.
“Si tratta di un’avventura country-chic, questo viaggio che vuole farci rivivere l’esperienza dell’antica transumanza, un cammino ricco di magia ed emozioni, un salto indietro nella storia ma anche nelle biodiversità. Ci avventureremo insieme alla riscoperta di consuetudini tramandate negli anni, ormai quasi scomparse”, spiega Francesca Lorusso, Product Manager.
“Esplorare queste zone dell’Abruzzo e dell’Alto Molise in fuoristrada, a piedi e a cavallo, lungo il Tratturo Magno è un’esperienza – raccontano dal to – che si dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Permetterà di scoprire un nuovo ritmo, quello di chi ha utilizzato questi percorsi per migliaia di anni per portare i greggi dai pascoli montani abruzzesi fino all’Adriatico. I pastori mostreranno al viaggiatore come preparare il famoso caciocavallo e racconteranno le usanze delle loro famiglie. Si incontrerà chi non ha ancora smesso di effettuare la famosa transumanza ed è tutt’oggi custode di questa antica tradizione. I viaggiatori saranno accolti e condotti da persone così legate alla loro terra che riusciranno a trasmettere il loro amore, e per tutta la durata del viaggio sarà presente l’esperta tour leader, profonda conoscitrice della zona”.
“Un viaggio – continuano da Viaggi Levi – per il quale l’aspetto enogastronomico non è solo legato al piacere del momento, ma anche una testimonianza dei sapori più antichi. Tra le perle del viaggio, Rocca Calascio, il castello più in alto d’Italia. La Rocca dovrebbe risalire all’anno 1000 anche se il primo atto storico che ne testimonia la presenza è del 1380. Aveva in origine una funzione militare e strategica e, nel corso dei secoli, soldati, servi, pastori, maniscalchi e mercanti si stabilirono nelle terre circostanti con le rispettive famiglie per essere vicini al forte e garantirsi la protezione delle sue mura. Da lassù era facile controllare le strade della valle. Anche per la transumanza il suo ruolo fu fondamentale, diventando ai tempi dei Medici un crocevia economico per lane e tessuti. La struttura in pietra bianca presenta un corpo centrale, una cerchia muraria e quattro torri d’angolo a base circolare fortemente scarpate. L’accesso avveniva attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accedeva attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata su mensole in pietra. Il castello fu danneggiato dal terremoto del 1348 e successivamente da quello del 1461. È stato soggetto a una serie di restauri tra il 1986 e il 1989”.