Turismo responsabile, Evaneos dice addio ai city break

Dai brevi soggiorni sotto il sole di Lisbona alla rapida scoperta di Budapest sotto la neve, i city break sono molto apprezzati dai viaggiatori. I voli low-cost hanno reso popolari queste fughe rapide, da organizzarsi in un week end o poco più. Tuttavia, i trasporti aerei emettono quantità di CO2 sproporzionate rispetto alla frequenza e alla durata di queste mini-vacanze.

Evaneos, pioniere del turismo responsabile e B-Corp, ha quindi intrapreso una strategia di progressiva decarbonizzazione, il cui primo passo consiste proprio nell’eliminare dal catalogo l’offerta di questi brevi viaggi (al di sotto dei 5 giorni) in favore di viaggi più lunghi, su mete più vicine e raggiungibili anche con mezzi di spostamento meno inquinanti come il treno.

I city break pesano notevolmente sul bilancio carbonico del settore turistico. Secondo il bilancio carbonico 2021 realizzato dall’Ademe, l’agenzia per la transizione ecologica francese, in Francia – patria di Evaneos – il turismo in entrata, ovvero quello proveniente dall’estero, emette quattro volte più CO2 per pernottamento rispetto al turismo interno, proprio a causa dei trasporti.

Ma non sono solo i city break a incidere sulle emissioni inquinanti del settore, anche i viaggi sul lungo raggio pesano sul bilancio totale.

«Vedere pubblicità di luoghi esotici con le palme in primo piano può suscitare il desiderio di viaggi lontani; abbiamo un ruolo importante da svolgere nel cambiare gli immaginari del viaggio», riconosce Marion Phillips, direttore della sostenibilità presso Evaneos. «Chi sceglie di viaggiare con Evaneos cerca viaggi autentici a stretto e diretto contatto con persone e comunità. E apprezza il valore del tempo, lento e prolungato che caratterizza i nostri viaggi».

L’azienda è già prevalentemente promotrice di viaggi della durata superiore a una settimana ma è decisa a «ridurre ulteriormente la quota delle nostre destinazioni remote, creando un maggior numero di alternative di viaggio sostenibili, in coerenza con i nostri valori», conclude Marion Phillips.

Ecco quindi l’emergere di nuove proposte come l’incontro con i lupi nel Mercantour o la scoperta dei vigneti bordolesi (per citare esempi riservati al mercato francese, ma di cui presto vedremo omologhi anche in Italia)  che sono state aggiunte al catalogo. L’agenzia sta anche lavorando per decarbonizzare le attività in loco proponendo un maggior numero di percorsi escursionistici, in bicicletta o in treno.

Per questo motivo l’azienda sta promuovendo i viaggi in treno o in autobus quando possibile, anche se la scelta del mezzo di trasporto rimane nelle mani del cliente. Evaneos dovrebbe concludere nel 2024 partenariati con diverse piattaforme  per allargare la propria offerta in questo senso. Sta anche monitorando da vicino l’apertura di nuove linee, in modo da proporre nuovi itinerari man mano che la rete ferroviaria si sviluppa.

«Rinunciare ai city break e ridurre progressivamente l’offerta sul lungo raggio significa rinunciare a introiti sicuri» commenta Viola Migliori, country manager Southern Europe di Evaneos. «Ciononostante siamo fermamente convinti che questa sia la strada giusta e che anche l’industria turistica debba fare la sua parte. Da una parte rimodulando l’offerta per contenere le emissioni, dall’altra svolgendo un importante ruolo educativo presso i viaggiatori, spingendoli ad assumere abitudini di viaggio più responsabili senza rinunciare alla bellezza e al piacere insiti nel viaggio».