Prosegue la collaborazione tra Il Tucano Viaggi Ricerca e il FAI – Fondo Ambiente Italiano, con l’obiettivo di sostenere un turismo di qualità, permettendo di conoscere le straordinarie bellezze del patrimonio artistico e naturalistico mondiale.
Il Tucano e il FAI studiano insieme percorsi che hanno come tema principale la scoperta del paesaggio e della natura di luoghi ancora poco toccati dalla presenza dell’uomo. È nata così la linea di viaggi denominata “Alle origini della Terra”, itinerari geo-naturalistici accompagnati da esperti naturalisti.
Con la Namibia si propone un viaggio accompagnato da uno dei maggiori esperti italiani della geologia che condurrà il pubblico alla scoperta di un patrimonio naturalistico eccezionale. Da alta quota, osservando dal finestrino dell’aereo, si vedono uno sconfinato oceano blu e un altrettanto immenso deserto giallo, contrapposti l’uno all’altro come in una tela di Mark Rothko. Da un lato le onde si increspano in una geometrica teoria di bianche creste schiumose, dall’altro le dune sono segnate da ombre brune e ciascuno dei due mondi, quello dell’acqua e quello delle sabbie, si estende a perdita d’occhio verso l’orizzonte. Ecco lo yin e lo yang della Terra: l’essenza della vita, l’acqua dell’oceano, e la realtà della sua assenza, un’immensa terra arida. Esistono pochi Paesi al mondo altrettanto aspri, apparentemente del tutto inospitali, dove l’esistenza dei viventi è una continua lotta per il domani, quanto la Namibia; eppure, proprio per questo, è semplicemente irresistibile l’attrazione esercitata dalla “terra disabitata”. È il significato del vocabolo Namib in lingua khoikhoi e nessun appellativo potrebbe adattarsi meglio a un mare di sabbie sferzate dal vento in pennacchi e vortici, che anno dopo anno ne cambia senza posa la geometria.
La Namibia è il Paese degli orizzonti infiniti, delle dune multicolori, delle pianure rocciose arse dal sole che sembrano appartenere a un altro pianeta, dei panorami al confine con il mondo della fantasia. Di giorno, sotto il cielo di un blu feroce, facoceri, gazzelle, orici, struzzi, pernici della sabbia si radunano intorno alle rare pozze di acqua fangosa per abbeverarsi, preparandosi ad affrontare le asperità di un mondo torrido; quando la lunga giornata rovente giunge al termine i rettili si ritirano per il sonno, la luna sorge sulle dune che si vanno raffreddando, mentre le civette e i minuscoli gechi semitrasparenti che lanciano i loro sonori richiami d’amore emergono per andare in cerca di cibo, prima che il sole sorga nuovamente. Questo è l’infinito, immutabile, miracoloso ciclo della vita nelle aspre terre della Namibia, dove solo alcune creature altamente specializzate si sono adattate a vivere tra dune torreggianti, strane formazioni rocciose, surreali depressioni salmastre che in tempi remoti furono laghi. Animali e piante, nonostante tutto, sopravvivono perché in questa ineguagliabile meraviglia della natura, in questo che è il “luogo deserto”, anche qui la vita sussiste e trionfa.