Sardegna, non solo mare: per allungare la stagione si punta sui nuovi collegamenti con l’estero

Un’isola che è ancora da raccontare la Sardegna, destinazione mare per eccellenza ma che al suo interno riserva un’offerta turistica alternativa per qualità e certo non seconda per interesse alla costa e alle spiagge che corrono lungo il suo perimetro.

Sardegna quindi, oltre il mare c’è di più. “C’è di più in un contesto anche più interessante se paragonato a quello delle destinazioni internazionali che possono definirsi nostre competitors” spiega il neo assessore regionale al Turismo Francesco Cuccureddu.

“Nelle borse turistiche internazionali l’allocazione naturale della Sardegna è fra le destinazioni esotiche – sottolinea – Un nostro concorrente lo possiamo individuare nelle Maldive con il vantaggio che rispetto a queste isole comunque fantastiche, chi viene in Sardegna ha ampie possibilità di scelta e soprattutto la possibilità di godere della destinazione anche quando le giornate non sono proprio da mare”.

A stagione ormai iniziata, Cuccureddu non si lancia in previsioni ma indica piuttosto gli obiettivi da raggiungere valorizzando l’offerta che deriva da specificità dell’isola come l’enogastronomia e i borghi, così come il turismo lento ed esperienziale, l’escursionismo, lo sport o i grandi eventi.

“Oggi esiste ancora una forte concentrazione degli ospiti nei mesi di luglio e agosto. Dobbiamo puntare ad una maggiore occupazione delle nostre strutture nei periodi di spalla, quando diversamente dagli italiani, gli stranieri viaggiano di più. Un obiettivo da raggiungere su cui stiamo lavorando anche attraverso l’ampliamento delle connessioni. Grazie alla deroga concessa dalla Comunità Europea, la Regione Sardegna potrà investire 30 milioni di euro nel prossimo triennio per potenziare i collegamenti aerei su scala internazionale e non solo continentale in bassa stagione. Per cui immaginiamo nuovi voli su Cagliari, Olbia e Alghero oltre che dall’Europa anche dall’America e dall’Asia, in particolare dall’area del Golfo Persico”.

Si punta quindi ad un turismo di qualità e alto spendente: “Bisogna far crescere la redditività del sistema turismo e far si che questo possa concorrere in misura maggiore al Pil regionale. Il mercato up level in Sardegna non manca, basti pensare che siamo fra le principali destinazioni per gli yacht di lusso. Ma bisogna aumentare in generale l’occupazione dei posti letto puntando a raggiungere finalmente la tanto auspicata destagionalizzazione”.