“Nell’attesa che le istituzioni facciano la loro parte, speriamo tempestivamente, è determinante per la sopravvivenza delle PMI del turismo che le aziende si attivino singolarmente, senza sprecare ulteriore tempo prezioso per recuperare terreno perso e ridurre il più possibile i gravi danni subiti”.
A lanciare l’appello è Andrea Manzo, Expert in Hotel & Tourism e Fiduciario Fijet Regione Campania.
Dall’andamento delle prenotazioni “mare Italia 2020” si evince che esse non sono ritardate solo a causa del Coronavirus, ma anche semplicemente perché ogni anno è in crescita esponenziale l’abitudine dei viaggiatori di prenotare sempre di più all’ultimo minuto.
“Il potenziale cliente può essere più locale – spiega Manzo – quello che si svilupperà sarà un turismo di prossimità con i viaggiatori che nella maggior parte dei casi percorreranno distanze più brevi e che si muoveranno seguendo la tendenza del turismo battezzata in USA “staycation”, ovvero la vacanza senza andare lontano e a basse emissioni di CO2. La speranza di tutti gli operatori è che la nostra governance, relativamente alla possibilità degli spostamenti nazionali e o interregionali, tenga conto del fatto che al sud Italia sono concentrati la maggior parte dei complessi ricettivi stagionali e che un blocco totale e o scelte strategiche sbagliate potrebbero avere effetti devastanti e irreparabili”.
“Oggi più che mai – continua Manzo – è arrivato il momento, per chi non l’avesse ancora fatto, e sicuramente sono in tanti, che il management si organizzi tempestivamente relativamente ai punti seguenti:
1. Fissare una data per l’apertura della propria struttura ricettiva (alcuni importanti gruppi alberghieri l’hanno già annunciata per fine giugno);
2. Rivedere il budget previsionale ipotizzando un tasso di occupazione ovviamente più basso dell’anno scorso, per esempio gli esperti consigliano una media attendibile di circa il 60%, con una stagionalità basata su un periodo prudenziale tipo da fine giugno a fine agosto 2020;
3. Iniziare a progettare gli adeguamenti necessari alle nuove normative previste per la prevenzione della diffusione del Covid-19, almeno per quello sappiamo ad oggi tramite le direttive dell’OMS in attesa che arrivino quelle nazionali e/o regionali, “meglio tardi che mai”;
4. Predisporre al meglio (adattandole alle nuove previsioni degli obbiettivi di ricavi), tutte le attività di manutenzione, operative, riorganizzazione del personale e di opening che tutti gli albergatori conoscono molto bene, oltre ovviamente a far ripartire le campagne di digital marketing geolocalizzate e l’apertura dei rispettivi canali OTA”.
Gli operatori del settore hanno la necessità di adeguarsi per garantire sicurezza e servizi sempre più competitivi, viceversa, chi viaggia ha il dovere di prendersi cura di se stesso e degli altri. “Per ultimo, ma non meno importante, per la sopravvivenza del comparto, oggi più che mai – conclude Andrea Manzo – è determinante anche fare sistema fra tutti gli attori della filiera del turismo e gli enti pubblici per essere pronti a dare sempre una risposta competente, misurata, coerente, proporzionata alla minaccia per la salute pubblica e basata sulla valutazione costante e il monitoraggio del rischio locale”.