Operatori della Catalogna studiano le buone pratiche dell’enoturismo siciliano

Un gruppo di operatori del settore dell’enoturismo provenienti dalla Catalogna è in visita nella provincia di Trapani per conoscere le realtà enologiche e confrontare le pratiche gestionali migliori fra le Dmo della Sicilia Occidentale e della Costa Brava. L’iniziativa è promossa dall’Ente del Turismo Catalano che, per l’organizzazione dell’educational tour, ha chiesto il supporto del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale.

Ieri mattina la delegazione spagnola è stata accolta dai rappresentanti della Dmo West of Sicily, dai sindaci, dai rappresentanti delle Strade del Vino e dai soci. Da oggi gli operatori spagnoli inizieranno un tour per conoscere da vicino alcune aziende enologiche e i tanti luoghi dove il connubio tra vino e storia ha favorito lo sviluppo dell’enoturismo.

Gli operatori della regione della Catalogna seguono da tempo il lavoro del Distretto Turistico della Sicilia occidentale e apprezzano il lavoro di promozione che svolge nel settore dell’enoturismo che ha ormai raggiunto ragguardevoli risultati. E su queste esperienze hanno chiesto di confrontarsi per approfondire questo segmento turistico che avvicina i due territori incontrando gli operatori e le strutture che possano indicare loro virtuosi modelli di riferimento da esportare in Spagna.

“Abbiamo facilitato il loro programma di incontri e di visite al fine di conoscere le nostre eccellenze nel campo enoturistico – afferma il presidente del Distretto Turistico Rosalia D’Alì che ieri li ha accolti in sede – Siamo ben lieti di poterli seguire in questo percorso che li porterà a confrontarsi con esperienze ormai consolidati e conosciute all’estero”.

Il tour è iniziato ieri con la visita ad una cantina dell’agro ericino mentre la giornata di oggi sarà interamente dedicata alla Valle del Belice tra Salemi e Gibellina. Domani gli operatori si sposteranno nella zona del Marsalese con una visita a Mothia e successivamente alle saline. Venerdì infine visiteranno Erice e le cantine dell’agro ericino.

Conclude Rosalia D’Alì: “Il forte legame del vino con il nostro territorio è uno strumento di promozione turistica importante sul quale tante aziende hanno puntato con successo e che noi promuoviamo e per questo può essere esportato e fatto conoscere fuori dai confini italiani. Ci auguriamo che questa occasione possa creare nuove collaborazioni future”.