Primo semestre dell’anno da circoletto rosso per il turismo riminese. Tra gennaio e giugno gli arrivi totali hanno fatto segnare una crescita del 4% sull’anno precedente con un ottimo risultato del mercato estero tornato oltre il 23% sul totale degli arrivi nella provincia di Rimini. Sul fronte interno, che copre una quota di mercato pari al 76,6% del totale, si segnalano le performance della Lombardia (con un incremento degli arrivi pari a 7,5%), dell’Emilia Romagna (+5,7%) e del Piemonte (+4,2%). Per quanto riguarda il mercato estero, segnala la Provincia, la quota di mercato si è attestata sul 23,4% grazie al balzo del turismo russo (+41,6% negli arrivi e +52,2% nelle presenze) arrivato a superare quello tedesco, comunque positivo con un incremento del 3,4% negli arrivi e del 4,1% nelle presenze. Guardando alle presenze, quelle complessive hanno registrato una crescita del 4,6% (+2,7% gli italiani, +11,2% gli stranieri, per 1,1 milioni di clienti d’oltre frontiera) grazie alle ottime medie dei mesi di giugno (+5,5%), aprile (+13%) ed incrementi consistenti per i primi tre mesi dell’anno, spinti in maniera decisa dal boom estero: le presenze russe hanno toccato la soglia di 250.033 contro le 247.816 di quelle tedesche e le 95.217 delle svizzere. Buoni anche i risultati dell’entroterra: in Valconca ed in Valmarecchia gli arrivi sono cresciuti del 9,8%, mentre le presenze toccano il +20,2%. I dati dei primi sei mesi del 2011, osserva l’assessore al Turismo della Provincia di Rimini Fabio Galli, “mettono in evidenza elementi estremamente interessanti e significativi. I numeri indicano una crescita turistica diffusa sull’intero territorio provinciale e non a macchia di leopardo, testimonianza con ogni probabilità di una progressiva e diffusa omogeneità dei servizi e anche della conoscenza”. Pur di fronte a risultati positivi, ammonisce Galli, “non lasciamoci prendere da entusiasmi che ora sarebbero inopportuni: la prova del nove è l’estate ed è su quella che forzatamente ci misuriamo. Cautela dunque, anche perchè i dati del primo semestre segnalano alcune criticità, specie relative ad alcuni mercati. Dunque – conclude – calma e gesso”.